Imola senza pace, la sindaca sbotta e offre la poltrona
La prima cittadina rompe il silenzio dopo le bordate di Cgil e Confindustria sulla città immobile. E l’M5S litiga pure su Vasco
Messa all’angolo, prima dal fuoco amico poi da svariati pezzi di città preoccupati per la situazione in cui è precipitata Imola, la sindaca del M5S Manuela Sangiorgi sfida i suoi detrattori in un incontro in piazza Matteotti, nel cuore del centro storico. E dice: «Se siete più bravi, venite al mio posto».
Messa all’angolo, prima dal fuoco amico poi da svariati pezzi di città preoccupati per la situazione in cui è precipitata Imola, la sindaca del M5S Manuela Sangiorgi reagisce sfidando tutti i suoi detrattori in un incontro in piazza Matteotti, nel cuore del centro storico. Lo spunto sono le dichiarazioni al Corriere di Bologna del presidente locale di Confindustria Marco Gasparri, del presidente del Tavolo per le imprese Gianfranco Montanari, della segretaria cittadina della Cgil Mirella Collina, e poi ancora del maestro dell’Accademia pianistica Franco Scala e del gestore della piscina comunale Lorenzo Mascari, tutti d’accordo nel descrivere una città paralizzata, dove le imposte aumentano, gli investimenti sono fermi e le eccellenze in sofferenza.
«Invece che andare sul giornale a dire queste cose, che fanno solo male alla città, cosa vogliamo fare?», si domanda la sindaca in un video diffuso nel primo pomeriggio su Facebook. Per poi rivolgersi al leader degli industriali. «Qui c’è la mia poltrona, lo aspetto — dice alzandosi come a lasciare simbolicamente il posto a Gasparri —. Vedo che l’abitudine di andare sui giornali a spalare quella cosa marrone è di persone che non reputo dei gran signori». La teoria della Sangiorgi è che anziché criticare e usare «sempre questo refrain, che anche il Pd fa girare nei centri sociali», quello insomma della «città paralizzata», per nulla vero, forse un po’ sì, perché a suo avviso
Imola «sta andando avanti sicuramente in modo che vorrei più veloce», ecco, invece di protestare sarebbe meglio avanzare «delle proposte fattive sulla città». Lo dice come se i suoi critici fossero assessori della sua giunta o consiglieri comunali del suo gruppo (sei dei quali tra l’altro, contestando il suo operato hanno deciso di mettersi di traverso decidendo di votare solo le delibere che ritengono più opportune), e non imprenditori, sindacalisti o esponenti della cultura che hanno voluto solo esercitare il diritto di critica.
Fatto sta che la sindaca, trattandoli come degli avversari politici, li invita «ad un confronto in piazza Matteotti, il palco lo abbiamo pronto, lo allestiamo quando volete».
Una reazione quantomeno singolare, quella di una sindaca sempre più in difficoltà, tanto che iniziano a circolare voci che la vedono interessata ad aprire dei canali di dialogo con la Lega, attraverso il capogruppo comunale Simone Carapia e il deputato Gianni Tonelli. L’obiettivo sarebbe quello di un clamoroso cambio di casacca in vista delle Regionali, dal M5S che oramai soprattutto a Roma la considera un corpo estraneo (ma che in questa fase non sembra intenzionato a staccarle la spina), alla Lega che a livello regionale però non impazzisce all’idea.
Che il clima sia irrespirabile in casa 5 Stelle lo dimostra pure la polemica social andata in scena sul ritorno di Vasco Rossi all’Autodromo, a 15 anni di distanza dal suo ultimo Heineken Jammin Festival. «È stata dura, ma alla fine ho convinto il mio promoter a fare un festival rock a Imola», ha annunciato lo stesso Vasco (i live potrebbero essere due, forse nella seconda metà di luglio). Lo scorso giugno un’associazione che organizza eventi musicali a Imola aveva aperto i cancelli della curva Rivazza agli imolesi che in 5 mila hanno cantato “Albachiara”, il loro modo per chiedere a Vasco di rimettere piede lungo il Santerno. «Direi che ha funzionato», si è complimentato su Facebook, appena si è diffusa la notizia,
Gabriele Betti, storico attivista dei 5S imolesi e braccio destro di Massimo Bugani. Frase che è andata di traverso alla Sangiorgi che lo ha subito corretto, sostenendo che in realtà quell’iniziativa «ha rischiato di far saltare tutti gli accordi in essere». «È una vittoria di tutta la città», ha provato a spegnere le polemiche il Movimento imolese in un lungo post in cui ha ringraziato tutti, ma non la sindaca.