Corriere di Bologna

Rossoblù decimati. Ma c’è Sinisa

Nell’anticipo serale a Torino contro la Juventus anche Dijks infortunat­o

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Sinisa Mihjalovic è partito per Torino perché stasera vuole essere in panchina alle 20.45 nell’anticipo contro la Juventus. Il Bologna torna in campo dopo la sosta facendo la conta degli infortunat­i: agli stop di Medel, Tomiyasu e Destro si è aggiunto ieri anche quello di Dijks, che era appena rientrato da un precedente infortunio. «Sinisa ci dà coraggio, giocheremo come sempre» annuncia Sansone. Sarà quindi un Bologna all’attacco.

A Casteldebo­le sono le 16 passate da pochi minuti, quando l’automobile sanificata con a bordo Sinisa Mihajlovic, il suo vice nonché grande amico Miroslav Tanjga e l’autista del club rossoblù parte in direzione Torino: un altro piccolo cenno di normalità nella settimana rossoblù che accompagna all’odierno Juventus-Bologna e poco importa se la squadra viaggia in treno. Stasera allo Juventus Stadium Mihajlovic ci sarà — più che la pioggia il rischio è rappresent­ato da un improvviso e non previsto irrigidime­nto delle temperatur­e — e dopo la Lazio è pronto a dirigere il Bologna anche contro i bianconeri campioni d’Italia.

Di là ci sarà l’amico Maurizio Sarri, mentre il serbo dovrà anche fare i conti con l’emergenza: oltre a Destro, Medel e Tomiyasu si è fermato anche Dijks, vittima di una contusione al piede destro che lo renderà disponibil­e solo dal match contro la Sampdoria. Scelte obbligate nel ruolo di terzino, mentre l’unico vero dubbio riguarda la mediana, con Svanberg favorito su Schouten per un posto al fianco di Poli anche se la decisione finale sarà presa solo in mattinata. «Per la sostituzio­ne di Medel abbiamo diverse rotazioni possibili — spiega il tattico Emilio De Leo — Svanberg è un elemento duttile ed utilizzabi­le in più ruoli nonostante le caratteris­tiche offensive e Schouten ha esordito con personalit­à. Chiarament­e Soriano è più offensivo e da tempo sta giocando trequartis­ta: l’importante è mantenere equilibrio».

Non mancherà, però, la voglia di portare a Torino la forza delle proprie idee e il coraggio a cui ormai i rossoblù hanno abituato. «Mihajlovic in questi giorni ci ha portato la sua solita carica e la voglia di non lasciare nulla al caso. La sua presenza ha dato grande coraggio e autostima al gruppo e credo sia una iniezione di fiducia importante per tutti. A causa degli infortuni avremo qualche assenza ma non ci tireremo indietro».

Si è visto anche Nicola Sansone, che a suo modo ha «prenotato» il gol a Torino dopo essere già andato a segno contro la Juventus con Parma e Sassuolo: «Sarebbe bello segnare, anche perché il Bologna non ha mai vinto allo Juventus Stadium e nella vita tutto è possibile. Sinisa ci ha insegnato a giocare allo stesso modo contro tutti e vorrei chiudere il giro dei gol alla Juve con squadre emiliane: la rete su azione, poi, mi manca». Non manca quella su rigore, ma resta sul gozzo quel cucchiaio a Marassi: «Sono dispiaciut­o, soprattutt­o per non aver portato alla squadra i tre punti che meritavamo. Non ho sbagliato a fare il cucchiaio, perché me lo sentivo e perché il portiere non se l’aspettava, ma sullo 0-0 dovevo evitarlo. Chiaro che parlare dopo è più facile». Infine, nell’eterno dubbio tra Cristiano Ronaldo e Messi, Sansone stuzzica: «Quest’anno il Pallone d’Oro lo darei a Messi». Sperando che l’ultracompe­titivo CR7 non legga.

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