L’assessore: porterò il caso al Comitato per la sicurezza
Il collettivo delle maschere bianche, giustizieri fai da te dal volto mascherato, continua ad attaccare un professore di Agraria accusato di aver fatto delle avances durante un colloquio, ma sia il diretto interessato che l’Ateneo passano al contrattacco con denunce e segnalazioni.
Sono state informate sia la polizia Postale che la Procura; e ora anche l’assessore alla Sicurezza del Comune, Alberto Aitini, assicura che «sarà mia premura portare il problema all’attenzione del prossimo comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza».
Il docente di Agraria preso di mira dal gruppo «Il padrone di m…», dietro il quale non si sa chi si nasconda ma di certo vicino al turbolento collettivo universitario Hobo, due giorni fa ha sporto denuncia alla polizia postale per la diffusione del video del blitz fatto da sei attivisti mascherati dieci giorni fa ad una sua lezione.
Le maschere bianche irruppero in aula armate di megafono dal quale sputarono accuse di molestie verso il prof, sulla base di una segnalazione anonima di una ragazza che raccontava di aver sostenuto
Su Fb il collettivo mascherato ha fatto il nome del docente che accusano di molestie
un colloquio per segreteria con il docente e che lui le avrebbe fatto delle avances sia durante che dopo tramite sms.
L’ateneo ha comunque contestualmente avviato accertamenti anche sul contenuto della testimonianza anonima, ma intanto ha segnalato in Procura il blitz ipotizzando l’interruzione di pubblico servizio. Facebook ha rimosso il video dell’irruzione ad Agraria nel quale il volto e il nome del professore erano ben visibili. Ma il collettivo non demorde e continua a pubblicizzare tutto sui social. Dopo la denuncia del docente, sono partite le indagini della polizia postale che naturalmente, nel caso la segnalatrice anonima venisse identificata, potrebbe accertare anche la sua denuncia.
Ieri la questione è stata affrontata in Consiglio comunale, su sollecitazione del consigliere del Carroccio Umberto Bosco, che denuncia i numerosi episodi di «giustizia sommaria»: nei mesi scorsi le maschere bianche avevano inscenato altri blitz contro padroni di locali e negozi accusati di sfruttare i lavoratori. Qualcuno aveva denunciato, ma identificare i giustizieri mascherati non è semplice, né contestare loro reati eccetto l’eventuale diffamazione.
Resta il fatto che le segnalazioni anonime dei lavoratori alla pagina Facebook fino ad oggi erano rimaste, tranne qualche caso, virtuali, mai riportate nella realtà anche a polizia, carabinieri o ispettorato del lavoro. «Se qualcuno dovesse avere delle prove di quello che afferma dovrebbe denunciare e non semplicemente fare questi gesti molto gravi — ha detto l’assessore Aitini —. Ritengo che la Procura e le forze dell’ordine facciano il loro dovere e stiano cercando di trovare i responsabili, so che stanno facendo le dovute indagini».
Intanto mercoledì le maschere bianche sono tornate in facoltà, ma non avendo trovato né il docente né la lezione prevista, a loro dire annullata,