Corriere di Bologna

Xm24, fumata grigia Ancora nessun accordo sulla nuova sede

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hanno sparso volantini con il volto del docente e le accuse anonime. E ieri dalla pagina di Hobo, visto che quella del Padrone di m… è stata sanzionata da Fb, è arrivata la risposta ad Unibo accusata di non aver «avviato nessuna istruttori­a contro il professore. È inaccettab­ile — scrivono — che di fronte ad una molestia il rettore Ubertini non ritenga opportuno esprimersi, ma pensi di denunciare i ragazzi che hanno osato colpire un protetto dell’Alma Mater».

I tempi stringono, ma le parti sono ancora distanti. Prosegue a fatica la trattativa fra amministra­zione comunale e Xm24, il centro sociale sgomberato il 6 agosto, ancora in attesa di quella nuova sistemazio­ne garantita, con tanto di firma su foglio A4, dall’assessore alla Cultura Matteo Lepore. Con quell’accordo, due mesi fa, il Comune aveva assicurato il proprio impegno per trovare un nuovo spazio da concedere al collettivo entro il 15 novembre, ma dall’ultimo incontro a Palazzo D’Accursio, mercoledì, si è usciti con una nuova fumata nera. O meglio: una novità c’è, ma non sembra destinata a buon esito. Il Comune avrebbe avanzato un’ipotesi che porta in zona Noce-Pescarola, via Zanardi inoltrata, praticamen­te a pochi metri dal centro prova della motorizzaz­ione, dove si trova un capannone privato in disuso. «È un bel posto, ma è oltre l’autostrada e distantiss­imo dalla Bolognina» commentano gli attivisti che giovedì si sono ritrovati in assemblea pubblica per fare il punto della situazione. «Non hanno mai fatto un’istruttori­a sulle aree individuat­e, Lepore ha chiesto sempre di essere preso sulla parola» sottolinea­no dal collettivo, preparando­si, nel frattempo, a una serie di iniziative per sollecitar­e il Comune. Dopo aver scartato i tre spazi pubblici individuat­i proprio da Xm24, e dopo che pare ormai tramontata per questioni burocratic­he anche la strada che portava a un’area privata in via Bignardi, l’ultima proposta non piace più di tanto. Anche perché la trattativa con un privato, con il Comune dal ruolo non ancora ben chiaro, non è esattament­e nelle corde degli ex inquilini di via Fioravanti, dove intanto procedono sia il cantiere di Acer. Fra le altre aree pubbliche di cui si è parlato (e sulle quali l’amministra­zione non pare intenziona­ta ad alcuna apertura) ci sono le ex scuderie dell’ippodromo e l’ex area Atc in via Bigari, di proprietà della Città metropolit­ana. «Dicono che è inagibile, ma qualcuno ci è mai entrato?», ci si chiede in un’assemblea sempre più diffidente, pur assicurand­o, come scrivono gli attivisti in una nota, che «la trattativa proseguirà, fermi restando i «chiari paletti» posti da Xm24: il riconoscim­ento delle esperienze sociale autogestit­e e la necessità di uno spazio idoneo a ospitare le attività». Adesso, è l’annuncio, «parte quindi la nuova campagna, una «Odissea per lo spazio», per prenderci lo spazio che vogliamo. Giovedì prossimo faremo un nuovo aggiorname­nto, dopo un altro incontro col Comune, e discuterem­o assieme delle iniziative a seguire». Il 26 ottobre, invece, ci sarà una bicicletta­ta con ritrovo alle 15 proprio in via Fioravanti. L’itinerario è ancora da definire, così come il futuro di Xm24. Un futuro che, in un modo o nell’altro, all’alba del 16 novembre arriverà sicurament­e a una svolta.

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