Dori Ghezzi e le parole «nomadi» di De André
Anche le parole sono nomadi è un volume che, uscito per Chiarelettere nel 2018, curato dalla Fondazione Fabrizio De André Onlus con la postfazione di Erri De Luca, raccoglie 40 brani di Faber. Questa sera, con un appuntamento che porta lo stesso titolo, Dori Ghezzi ne parlerà in un incontro al LabOratorio San Filippo Neri della Fondazione Del Monte, curato da Mismaonda (ore 20.30, ingresso libero fino a esaurimento posti).
La cantante legata sentimentalmente al cantautore fin dal 1974, ne ha curato l’introduzione e oggi, in dialogo con Bruno Sconocchia, storico manager del cantautore genovese, con i contributi musicali di Roberta Giallo, racconterà al pubblico le storie, i volti e i sentimenti cantati da Fabrizio De André. Al centro della serata, dunque, le esistenze non solo negate e subite, ma anche vite in cerca di riscatto. L’idea di questo volume è nata dal desiderio di leggere, con spirito rinnovato, quei testi scritti dal cantautore genovese o dai suoi collaboratori, in modo da riflettere oggi sulle tematiche che fin dalla pubblicazione hanno catturato la nostra attenzione.
E quindi gli ultimi, gli emarginati, il potere, la libertà, l’anarchia, la guerra. Il senso è quello di tornare ad ascoltare la sua parola, insieme alla sua grande sensibilità, ma senza nostalgia alcuna.
Un libro che riporta le parole di Faber qui, in mezzo a noi, ai nostri tempi. Parole moderne. Lungimiranti, a volte. Certo, il riscatto di cui parlava non è l’immagine perfetta dei nostri tempi. Non è un caso che insieme ai testi delle canzoni siano stati inseriti anche i discorsi introduttivi che De André faceva durante i concerti.
Discorsi talvolta improvvisati, altre volte preparati. Tutto nel volume è suddiviso in sezioni e ciò chiarisce anche cosa c’era dietro alla costruzione di un determinato album. Come ha spiegato la stessa Dori Ghezzi, «Il nostro intento è stato quello di mettere nelle condizioni Fabrizio di prendere per mano il lettore e accompagnarlo dentro le sue tematiche che percorrono un lasso di tempo lunghissimo».
Si va dalle prime opere fino all’ultimo Anime salve. Ed è emblematico che il sottotitolo del libro sia Ieri cantavo i vinti, oggi canto i futuri vincitori. Sorprende quanto questo nuovo testo ci appaia uscito da De André. Scorrendo le pagine è come se cantasse lui stesso. Con la sua voce calda e consumata dal tabacco.
Un libro, per questo e altri motivi che scopriremo stasera, scritto per chi ha amato i suoi umanissimi e solitari eroi, sia attraverso le canzoni più note che in quelle meno conosciute.