Corriere di Bologna

Coppa da incubo Bologna subito fuori

Bologna asfaltato (ed eliminato) dall’Udinese Finisce 4-0: segnano Barak, l’ex De Maio, Mandragora e Lasagna. Domenica c’è il Milan

- di F. Pellerano e A. Mossini

Inutile giraci intorno: questa Coppa Italia non interessa a nessuno. Il bla bla bla d’inizio stagione è condensato nelle due formazioni e, su sponda rossoblù, nelle quattro sberle rimediate in questo mercoledì più da pecore che da leoni. Ci sono competizio­ni più importanti da salvaguard­are. Rimane però uno 0-4 parecchio brutto. Udinese in spolvero, toccherà a lei la Juventus. Bologna proiettato sul Milan (e Ibra?).

Avanti con le seconde linee su entrambi i fronti. Contando il minutaggio in campionato fra i 22, turn over pesante per i friulani, un po’ meno per i rossoblù. Gotti blinda il suo centrocamp­o con Fofana, Mandragora e Barak, Mihajlovic cambia modulo con un inedito 3-4-1-2. C’è il 2000 Corbo in linea con Paz e Denswil davanti a Da Costa. Alti in fascia Mbaye e Krejci, quindi Poli e Medel in mediana (Schouten non al meglio entrerà a inizio ripresa) e Svanberg dietro a Orsolini al bomberino gambiano della primavera, Musa Juwara, un 2001 carico di storia dei nostri giorni, arrivato su un barcone in Italia e capace di costruirsi futuro e riscatto a suon di gol: per lui esordio con i grandi ancora da minorenne per sole tre settimane. Finirà con un bel rasoterra al 90’.

Scontata la partita di scarso tasso tecnico e meraviglio­si svarioni difensivi. Più sulla sponda rossoblù, dove il meno peggio sarà il più piccolo, Corbo. Partita congelata, -2 a Udine. Si corricchia giusto per scaldarsi. Uno però è velocissim­o, lo conoscono anche gli eschimesi, è Kevin Lasagna e proprio lui per due volte nei primi 24’ sfugge alla linea rosdestro soblù: la prima volta rimedia Krejci con una diagonale formidabil­e, ma la volta dopo è Paz che si fa anticipare sulla trequarti come un pischello, Lasagna però s’incespica ma arriva a rimorchio Barak che salta come un birillo di nuovo Paz che era rientrato e infila Da Costa per l’1-0. Matematico e pure deprimente. Va bene, Paz stoppa poco dopo Mandragora per un facile 2-0, ma i tre dietro ballano a ogni nota friulana e così arriva il raddoppio dell’ex, Sebastien De

Maio, che su corner di Barak spizzato da Nuytink brucia un immobile Denswil. Zero pericoli per Nicolas. Poco convinti i rossoblù, Medel un fantasma, esterni scolastici, Svanberg impalpabil­e, Juwara una piuma seppur volenteros­a e Orsolini sempre fuori misura. È Poli, il capitano, l’unico sufficient­e. Urli di Sinisa o meno (comunque al telefono da Bologna) i giocatori sono quelli. E nella ripresa, a parte un paio di fiammate iniziali di Orsolini (che nel finale ciccherà di il gol della bandiera), con l’unica parata di Nicolas, l’Udinese continua a giocare sul velluto fino al 4-0 (prima Mandragora e allo scadere Lasagna), evitando il peggio solo perché Da Costa rimedia due volte su Pussetto e Lasagna e quest’ultimo che prende pure un palo. Per quest’anno, con la Coppa Italia può bastare e grazie tanto. Emozione solo per il minuto di silenzio per Franco Janich.

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