Carletti libero, scintille su Bibbiano
Da Zingaretti a Bonaccini, il Pd festeggia: «La Lega si scusi». Ma Salvini: «Scuse? Ai bambini»
Andrea Carletti torna in libertà: martedì sera la Cassazione ha revocato i domiciliari per il sindaco di Bibbiano. Adesso potrà tornare in Comune e riprendere il suo lavoro da amministratore. «Non dimenticheremo la campagna indecente», dice Nicola Zingaretti. Il Pd chiede le scuse della Lega e va all’attacco della candidata alle Regionali Lucia Borgonzoni. La replica di Matteo Salvini: «Si scusino coloro che hanno portato via i bambini alle famiglie».
La Cassazione revoca gli arresti domiciliari al sindaco Andrea Carletti e Bibbiano torna al centro della battaglia politica. Da martedì sera il primo cittadino è libero e può tornare a svolgere le sue funzioni nel Comune della Val d’Enza, finito la scorsa estate al centro dell’inchiesta sui presunti affidi pilotati di minori. «Non dimenticheremo la campagna indecente contro il Pd e il sindaco di Bibbiano. Chi chiederà scusa?», scrive il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti, che nei giorni caldi del caso Val d’Enza annunciò una tempesta di querele contro chiunque avesse accostato i fatti all’attenzione della Procura di Reggio con il Partito democratico. Come fece il M5S, che oggi però governa insieme a Roma con i dem. E come fece la Lega: ieri sul web sono stati migliaia i tweet contro la candidata del centrodestra alle Regionali Lucia Borgonzoni, che nel giorno del voto di fiducia al secondo governo Conte si presentò in Senato indossando una maglietta con su scritto «Parlateci di Bibbiano» (la P e la D, maiuscole, in rosso). Ma il Carroccio non arretra. «Le uniche scuse devono farle coloro che senza motivo hanno portato via i bambini alle loro famiglie e coloro che hanno coperto questo indegno sistema», tiene la posizione il leader della Lega Matteo Salvini.
La revoca dei domiciliari per il sindaco dem di Bibbiano non è il capitolo finale di questa storia, visto che Carletti resta tutt’ora uno degli indagati dell’inchiesta Angeli e demoni. Ma è sicuramente un segnale, di cui soprattutto il Pd aveva bisogno a meno di due mesi dal voto per le Regionali in Emilia-Romagna. E così, tra Roma e Bologna, non si contano le reazioni dei Democratici. «Chi chiederà scusa ad Andrea Carletti e alle persone messe alla gogna ingiustamente? La Giustizia sta facendo chiarezza e ha tutto il nostro sostegno. A chi ha utilizzato una storia di cronaca giudiziaria per organizzarci una campagna politica dico nuovamente: vergognatevi!», alza la voce (su Facebook) il segretario nazionale Nicola Zingaretti. «Credo che qualcuno dovrebbe farsi qualche domanda dopo quello che la Cassazione ha decretato...», suggerisce il governatore emiliano-romagnolo Stefano Bonaccini: «Il mio compito non è commentare le decisioni della magistratura, ma adottare verifiche e introdurre eventuali correttivi di carattere generale che rafforzino le garanzie e le tutele a favore dei minori. Ed è esattamente quello che stiamo facendo».
Ma è soprattutto il Carroccio, data la ragion di governo che impone un certo obliò sugli attacchi che arrivarono da Luigi Di Maio e i 5 Stelle al «partito di Bibbiano», l’obiettivo della controffensiva dem. «La Lega si scusi e lasci stare l’Emilia-Romagna, qui servizi e amministrazioni sono cose serie», rivendica il deputato bolognese Andrea De Maria. Mentre il modenese Stefano Vaccari, responsabile Organizzazione del Nazareno, punta il dito contro quello che oggi è anche l’avversario da battere alle Regionali. «Abbiamo ancora negli occhi l’immagine vergognosa della maglietta indossata nell’aula del Senato da Lucia Borgonzoni, che dovrebbe porgere le sue scuse al sindaco Carletti. Ora, cara Borgonzoni, parlatene voi di Bibbiano se avete una dignità — aggiunge Vaccari — e fatelo per chiedere scusa e dire che avete giocato con la vita di una persona».
Contro la candidata leghista alle Regionali, ieri, si sono riversate l’ironia (e le offese) del web: in serata erano oltre duemila i tweet con l’hashtag #Borgonzoni, rimasto per tutto il giorno tra gli argomenti più discussi su Twitter insieme a #Bibbiano. Sfottò contro la maglietta sfoggiata in Senato, attacchi, richieste di scuse, a cui ha risposto Salvini tenendo la posizione: «Chi ha sbagliato, rovinando tante famiglie, deve pagare. Giù le mani dai bambini!». Per la Lega emiliana, d’altronde, la strategia del Pd è chiara: «Usa la revoca delle misure cautelari nei confronti dell’ex sindaco di Bibbiano come specchietto per le allodole per dire che niente è successo e per discolparsi preventivamente». D’altronde il sindaco dem Carletti resta indagato nell’inchiesta della Procura di Reggio Emilia, e non è da solo. «A indagini ancora in corso, con 28 indagati (29, ndr), con nuovi filoni d’inchiesta aperti e intercettazioni raccapriccianti — sottolinea la Lega emiliana — bisognerebbe usare prudenza e aspettare che la giustizia faccia il suo corso».
Nicola Zingaretti A chi ha utilizzato una storia di cronaca giudiziaria per organizzarci una campagna politica dico vergognatevi!
Stefano Bonaccini Credo che qualcuno dovrebbe farsi qualche domanda dopo quello che la Corte di Cassazione ha decretato
Matteo Salvini Le uniche scuse devono farle coloro che hanno portato via i bambini alle loro famiglie e coloro che hanno coperto questo indegno sistema
La Lega emiliana Il Pd usa la revoca delle misure cautelari per Carletti come specchietto per le allodole per dire che niente è successo e discolparsi