LE RISPOSTE DA DARE ALL’EMILIA
Quale progetto di sviluppo economico e sociale viene proposto da chi è stato candidato a governare la Regione Emilia-Romagna nella legislatura 2020-2025? A questa domanda i competitori del centrosinistra e del centrodestra non possono non rispondere, sono tenuti a farlo in modo puntuale. Se non prima, lo dovranno fare a pochi giorni dal voto del 26 gennaio. Quando saranno chiamati dalla Confindustria regionale a misurarsi sulle proposte elaborate dai loro tecnici. Il presidente Pietro Ferrari ha anticipato che Confindustria e Prometeia stanno mettendo nero su bianco le priorità delle industrie emiliane per competere alla pari con le altre regione leader della UE. Ferrari ha anticipato che il confronto avverrà su quattro punti programmatici, ritenuti decisivi per la crescita nei prossimi anni: benessere e qualità della vita, capitale umano, imprese e innovazione, reti internazionali. È sperabile che ai quattro punti indicati vengano aggiunti altri temi, come quelli dei diritti sociali e del nuovo welfare. Come risponde la destra? Con i suoi leader nazionali ha scelto Bologna come sede dei suoi proclami nazionali, mettendo in secondo piano il programma regionale. Giorgia Meloni, segretaria di Fratelli d’Italia, ha convocato all’auditorium cittadino una convention del suo partito per presentare la propria contromanovra economica in alternativa a quella del governo Conte 2.