Corriere di Bologna

«Dal giorno alla notte sono diventato un orco È stato un linciaggio»

Il primo cittadino resta indagato per abuso d’ufficio e falso. «Ho la coscienza a posto»

- Di Margherita Grassi An. B. M. G. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Sono stato trasformat­o nell’orco di Bibbiano, ho ricevuto minacce di morte, anche per la mia famiglia e mio figlio, ma quando si ha la coscienza a posto si trova la forza per andare avanti». Il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, festeggia la decisione della Cassazione di revocargli i domiciliar­i, ma resta tra gli indagati dell’indagine Angeli e demoni sui presunti affidi illeciti di minori in Val d’Enza.

«Sono stati mesi di grande sofferenza, ma quando si ha la coscienza a posto si trova la forza per andare avanti». Sono queste le prime parole che Andrea Carletti, sindaco di Bibbiano indagato nell’inchiesta Angeli e demoni, pronuncia davanti alla telecamere che lo aspettano sotto lo studio di uno dei suoi legali. Come un tappo che salta, la decisione della Cassazione (arrivata nella tarda serata di martedì) di revocargli la misura cautelare dell’obbligo di dimora, disposta dopo che il Tribunale della Libertà gli aveva già tolto i domiciliar­i in estate, rompe cinque lunghi mesi di silenzio da parte del sindaco, di accuse e offese piovute sulla sua testa.

Carletti è indagato solo per abuso di ufficio e falso per l’affidament­o dei locali del centro La Cura senza gara d’appalto, ma da quando è scoppiata l’inchiesta giudiziari­a è diventato il simbolo, insieme al Pd, di quel sistema di presunti affidi illeciti di minori sottratti alle famiglie che l’inchiesta dalla Procura di Reggio Emilia ha svelato. E Carletti «riassapora il gusto della libertà», scrive su Facebook, e si sfoga: «27 giugno – 3 dicembre 2019, un periodo che difficilme­nte dimentiche­rò, durante il quale ho toccato da vicino il significat­o vero, profondo della parola libertà». È questo l’incipit di un lungo post in cui il sindaco, che era stato sospeso dal Prefetto di Reggio Emilia ma ora può ritornare nella sua funzione, ha ripercorso la vicenda che lo ha travolto. «Il giorno dopo una delle tante serate trascorse in Comune vieni svegliato e in poche ore, dalle Alpi alla Sicilia, diventi il mostro, l’orco di Bibbiano. La tua pagina Facebook è sommersa da insulti e minacce di morte, non solo a te ma alla tua famiglia, a tuo figlio».

Non dimentica Carletti di puntare il dito contro gli avversari politici che lo hanno additato e contro chi ha azionato «la macchina del fango»: «Insulti e minacce di morte riempiono anche le pagine social di “autorevoli” figure istituzion­ali a livello nazionale». «Dopo pochi giorni — prosegue il Democratic­o — la sentenza di condanna era già stata emessa: i vili barbari del web chiedevano “in nome del popolo” il pubblico linciaggio degli indagati, sindaco in testa, se poi il sindaco è del Pd ancora meglio. È stata durissima reggere un clima così pesante, così violento, è stata una sofferenza incredibil­e vedere ogni giorno gli attacchi indegni di un Paese civile nei confronti dei bibbianesi». Ma, incalza Carletti, «il sostegno di tantissime persone, della mia comunità politica e la straordina­ria reazione della mia giunta, mi hanno dato la forza per non mollare».

Da oggi, assicura, tornerà in silenzio nel rispetto delle indagini e «soprattutt­o delle famiglie e dei minori coinvolti». Ma, annuncia, «con calma e con gradualità riprenderò il cammino interrotto in Comune, lo farò anche per tutti quelli che alle ultime elezioni mi hanno espresso fiducia». Non ha voluto invece commentare la decisione della Cassazione il procurator­e di Reggio Emilia Marco Mescolini, al quale Carletti riconosce comunque nel suo post di «aver chiarito in conferenza stampa la mia posizione», all’indomani del suo arresto, «ma la verità interessav­a a pochi», scrive ancora.

Sulla diversità dei reati per cui è indagato il sindaco, rispetto alle accuse rivolte ad assistenti sociali e psicologi sospettati di aver ordito gli affidi illeciti, si soffermano i difensori di Carletti, Giovanni Tarquini e Vittorio Manes: «Sembra cominciare a chiarirsi che in questa vicenda i reati e le condotte contestate sono molto diversi tra loro. Aver mescolato tutto in un unico contesto — sottolinea­no i legali — è il frutto di una evidente strumental­izzazione». Intanto si attende a breve la fine delle indagini per tutti i 29 indagati.

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Andrea Carletti del Pd
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Nato a Reggio Emilia, classe 1972, il democratic­o Andrea Carletti è stato prima consiglier­e comunale e poi assessore a Canossa. Lo scorso maggio è stato rieletto sindaco di Bibbiano per un secondo mandato. È indagato nell’ambito dell’inchiesta Angeli e demoni sui presunti affidi pilotati in Val d’Enza
Chi è Nato a Reggio Emilia, classe 1972, il democratic­o Andrea Carletti è stato prima consiglier­e comunale e poi assessore a Canossa. Lo scorso maggio è stato rieletto sindaco di Bibbiano per un secondo mandato. È indagato nell’ambito dell’inchiesta Angeli e demoni sui presunti affidi pilotati in Val d’Enza

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