Corriere di Bologna

Le risposte da dare all’Emilia-Romagna

- SEGUE DALLA PRIMA Giovanni De Plato © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Respingend­o quella che definisce la politica delle tassazioni e invocando dall’opposizion­e le dimissioni del governo. La critica alla Legge finanziari­a e l’attacco al governo gialloross­o vengono accompagna­ti dal nostalgico slogan «Difendiamo Dio, Patria e Famiglia». Salvini, a sua volta, sempre a Bologna nello stesso giorno (domenica 1 dicembre) e alla stessa ora, nella sala di un albergo ha tuonato anche lui contro il presidente del Consiglio le sue invettive, accusandol­o di tradimento o di svendita degli interessi italiani ai tecnocrati europei . La riforma del fondo europeo salva Stati (Mes) secondo il leader della Lega è la grande vergogna della politica italiana accusata di subalterni­tà ai poteri forti dell’Europa, in particolar­e della Germania e della Francia. Entrambi gli esponenti della destra hanno dimostrato poco interesse al confronto sui programmi per il futuro della regione Emilia-Romagna. Hanno preferito fare di Bologna la rampa di chi a destra lancia con più forza e violenza strali contro il governo nazionale. Lo sgomitare tra Meloni e Salvini fa pensare che la loro unità sulla candidata leghista Lucia Borgonzoni sia alquanto formale. Sono più interessat­i al primato della loro notorietà personale. Sovranismo e personalis­mo dei leader nazionali della destra di fatto oscurano la visibilità della Borgonzoni, che da replicante è costretta a recitare quelli che sono ritenuti enfaticame­nte gli effetti negativi della manovra economica del governo sulla realtà della regione Emilia-Romagna. E il programma di legislatur­a 2020-2025?

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