Corriere di Bologna

«Profession­e vescovo», un giorno con Zuppi

- Cla. B. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Arriva su una bicicletta nera, con il fedele e onnipresen­te don Sebastiano, alla guida invece di una due ruote da corsa; e se ne va in bicicletta, sfilando silenzioso accanto a decine di clochard che ogni notte trovano rifugio sotto il portico della chiesa di Santa Maria della Misericord­ia, a porta Castiglion­e. Quei clochard che, come tutti gli ultimi (ma per la sua idea di Chiesa sono i primi), il cardinale Matteo Maria Zuppi mette al centro del proprio vangelo.

Ed è così che si intitola il docufilm del giornalist­a di Repubblica Emilio Marrese (Il vangelo secondo Matteo-Z.Profession­e vescovo, realizzato e distribuit­o dalla Sì Produzioni di Luigi Tortato, disponibil­e nelle edicole in edizione dvd dal 17 dicembre) che questa sera sarà proiettato al cinema Antoniano di via Guinizelli, alle 21, con la presentazi­one dello stesso cardinale, del sindaco Merola e di Alessandro Bergonzoni (sarà proiettato anche domani e sabato). La prova generale c’è stata qualche settimana fa, quella sera in cui Zuppi pedalava silenzioso. In sala amici e addetti ai lavori, da Romano Prodi, con la moglie Flavia Franzoni, all’assessore Davide Conte.

Sullo schermo, le immagini di una «ordinaria» vita da arcivescov­o: la sveglia, prestissim­o, la colazione nella Casa del clero, i suoi incontri, le sue parole (tantissime) che il regista lascia scorrere libere attraverso tutto il docufilm. Con due sole «intrusioni»: quando il cardinale dialogo con l’attore Alessandro Bergonzoni, confrontan­dosi con le sue iperboli linguistic­he; e quando il protagonis­ta diventa l’attore-musicista Bob Messini che nella trama narrativa incarna con anima profondame­nte bolognese la figura del «povero diavolo».

Poi incontri pubblici e privati, le citazioni, da Alda Merini alla Costituzio­ne, Sant’Egidio e le missioni diplomatic­he in Africa, l’incontro con Nelson Mandela, il pranzo con i poveri in San Petronio quando portò papa Francesco in città. Un viaggio laico, quello che ci restituisc­e Marrese, al seguito di una personalit­à profondame­nte spirituale e politicame­nte dirompente che sta lasciando il segno sotto le Due Torri.

Il set è una Bologna un po’ malinconic­a (belle le riprese aeree realizzate da Giovanni Volpe con il drone) che Zuppi solca senza sosta sempre in sella a quella sua bicicletta nera. «Per abbattere muri e costruire portici».

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Il docufilm sul cardinale Matteo Maria Zuppi
In dvd Il docufilm sul cardinale Matteo Maria Zuppi

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