Ira di Ruscigno E Salvini blinda «chi si difende»
LA POLITICA DIVISA Sfogo di Ruscigno: pensano solo ai tweet. Il leader della Lega e Borgonzoni tirano dritto
Il sindaco di Valsamoggia Ruscigno commenta con parole durissime quello che è successo nel suo territorio, criticando la destra e i 5S per la legge sulla legittima difesa, ma anche chi in passato ha promesso più forze dell’ordine senza mandarne. La Lega invece tiene fermo il punto con Salvini che a proposito della vittima ha detto: «Se fosse andato a lavorare ora sarebbe ancora vivo».
«Se i ladri, invece di entrare in casa, fossero andati a lavorare, adesso starebbero tutti bene». A Matteo Salvini non servono troppo parole per commentare l’alba drammatica che ha vissuto ieri la Valsamoggia. Su eventi come questi il leader della Lega ci ha costruito la legge sulla legittima difesa, uno dei suoi provvedimenti bandiera ai tempi del governo gialloverde, ed è normale quindi per lui ribadire il concetto dal palco di Ravenna, una delle sue tante tappe di questa campagna elettorale per le Regionali. Per le stesse ragioni, bastano poche parole, alla candidata alla Regione Lucia Borgonzoni, per confermare quanto già detto in altre situazioni finite in tragedia: «Quando c’è di mezzo un morto è sempre un dramma, ma io sto sempre con chi si difende». Il presidente della Regione Stefano Bonaccini in questo terreno scivolosissimo non ci vuole entrare, lo fa ma in punta di piedi il segretario
” Salvini Stanotte un signore ha reagito sparando a un tentativo di furto, dico che se i ladri, invece di entrare in casa, fossero andati a lavorare, ora starebbero tutti bene
” Ruscigno Dovevano arrivare più militari e ne sono arrivati zero dovevano arrivare risorse e non sono arrivate, e l’inasprimento delle pene per questi reati è stata ridicola
del Pd regionale Paolo Calvano, per prendere le distanze dalla Lega ma senza polemizzare, perché è meglio tenere fuori questa vicenda dalla campagna elettorale. «Quando succedono questi fatti violenti — dice — mi interrogo su come si possano rendere le persone più sicure e non da che parte stare».
Tocca al sindaco della Valsamoggia, il dem Daniele Ruscigno, uscire per una volta fuori dagli schemi imposti dal ruolo. Con un lungo sfogo che sembra bipartisan, di chi vuole indicare tutti e quindi nessuno, mentre se letto tutto d’un fiato si svela per quello che è, un attacco che non guarda a un preciso colore politico (giallorosso o gialloverde che sia), ma che prende di mira promesse mancate, leggi come quella sulla legittima difesa, o le risposte incerte della sinistra sulla sicurezza. Perché quello che è accaduto ieri mattina nelle campagne di Bazzano è «il fallimento dello Stato», scrive sui social senza voler frenare la rabbia. «E così è capitato pure da noi», nella tranquilla Valsamoggia, terra di agricoltori e allevatori, di vigneti e ortofrutta rivenduta a km zero sotto le Torri, che si ritrova a fare i conti con il sangue versato davanti a una villa difesa con una pistola da chi la riteneva sotto attacco. «Dovevano arrivare più militari. Zero in più ne sono arrivati. Dovevano arrivare risorse. Zero in più ne sono arrivate. L’inasprimento della pena per violazione di domicilio è stata ridicola: da sei mesi a tre anni si è passati da un anno a quattro. Praticamente zero. Basta prenderci in giro. Basta prendere in giro le comunità». Servono soluzioni drastiche, che producano risultati, e quindi «ammettiamo che lo Stato ha fallito e ci armate tutti, ma i risultati li abbiamo già visti, i reati non diminuiscono e aumenta in modo spaventoso l’uso delle armi». Oppure c’è l’opzione che può in effetti apparire populista, ma che forse nasconde solo la frustrazione di un amministratore che, esasperato, invita i politici ad andare al mare o in montagna, e a lasciare il posto nei ministeri a una decina di sindaci, il tempo che serve per proporre «qualche soluzione concreta, non dei tweet». Fatto questo, conclude amaro Ruscigno, potranno tornare a risedersi sulla loro poltrona, al loro «cinema quotidiano».