Ci prova Messina a piegare la Virtus
Big match contro Milano guidata dall’ex coach della V. PalaFiera verso l’esaurito
All’insolito orario delle 15.30 e in diretta su Rai Due, l’Armani Milano di Ettore Messina proverà a fermare la Virtus reduce dall’esaltante derby dominato a Natale. «Ma a quello non pensiamo più — dice Djordjevic — perché Milano è il top e noi vogliamo raggiungere quel livello».
La sfida nella sfida sarà il duello tra le superstar Teodosic e Rodriguez in un’arena quasi esaurita in Fiera. «Loro primi con merito» ha detto l’ex coach bianconero.
Riccardo Moraschini, prodotto del settore giovanile con la V nera nel cuore, per la prima volta affronterà una Virtus prima in classifica.
«A livello personale è sempre una partita speciale. La Virtus ha iniziato un progetto importante quest’anno, in realtà partito già a metà della scorsa stagione con l’arrivo di Djordjevic. Hanno effettuato acquisti importanti, stanno facendo bene e sarà una bella partita».
La minaccia principale si chiama Milos Teodosic?
«Sicuramente è quell’arma, a livello di estro e talento, che negli ultimi anni non hanno avuto. Un giocatore di livello superiore su cui si basa la squadra, ma alla sua ruota tutti stanno facendo bene».
Lo scorso anno, con Brindisi, uscì dal PalaDozza da vincitore e fra gli applausi.
«È stato molto bello. Uscire fra gli applausi di quelli che sono stati i tuoi tifosi e con i quali sei cresciuto è una grande emozione».
Ha visto il derby?
«Sì, dalla Russia dove eravamo per la partita di Eurolega. La Virtus ha fatto tutto quello che la Fortitudo non ha fatto, ossia iniziare forte, difendere e conquistarsi canestri facili che potessero sciogliere la tensione. L’esperienza è venuta fuori, si sono sbloccati subito e in quel modo hanno preso energia anche i tifosi rendendo bellissimo l’ambiente».
A un certo punto, la scorsa estate, era sembrato che il suo ritorno alla Virtus fosse imminente. Come è andata?
«Siamo stati vicini, c’è stato un forte interesse. Però nella vita vanno prese delle decisioni e ho scelto Milano per la possibilità di essere allenato
da Messina e di giocare in Eurolega. Un treno che non potevo lasciarmi scappare e una scelta della quale sono contento».
Ha scelto Ettore Messina e in questi primi mesi di lavoro con lui come si trova?
«Messina è stato una chiave importante, prima di firmare abbiamo parlato e mi ha trasmesso grande energia. Poterlo vivere tutti i giorni dopo che da piccolo andavi a vedere le sue partite è suggestivo e particolare. Esige e chiede tanto, ma mi sta facendo migliorare parecchio. Il mio obiettivo è arrivare il più vicino possibile al mio massimo potenziale e togliermi qualche soddisfazione con la squadra a livello di trofei».
Da una parte c’è Teodosic, ma voi avete un altro maestro come Rodriguez che parla la stessa lingua cestistica del fuoriclasse della Virtus. «Poterlo vedere tutti i giorni e condividere con lui situazioni di basket e chiacchiere sul gioco ti fa migliorare. La possibilità di allenarsi con giocatori di questo livello mondiale è un bel vantaggio».
Milano è per tutti la grande favorita del campionato, ma questa Virtus è la vostra principale antagonista? «Sembrerebbe di sì, ma la stagione è lunga. Anche loro hanno il doppio impegno in coppa e tante partite da giocare, conterà chi arriverà in fondo con più energie in un campionato che non è per niente scontato».
La chiave della partita quale è?
«Per entrambe partire subito bene con il giusto approccio evitando di subire break. Quest’anno, sia noi sia loro qualche volta non abbiamo iniziato bene per poi accenderci nel corso della partita».