Corriere di Bologna

L’ANNO NUOVO STA PER INIZIARE PENSIAMO ALLE COSE IMPORTANTI

- Mirco Vanti, © RIPRODUZIO­NE RISERVATA Antonio Bovenzi, Gioia Biavati, Mario Conti,

Non ho passato un anno che posso ricordare volentieri, infatti avrei voglia di definirlo proprio brutto, non lo faccio sapendo che c’è chi è stato molto peggio di me, con delle sfortune che sono vere botte in testa. Comunque chiedo al 2020 di essere migliore del 2019, sarà troppo visto che della salute non posso lamentarmi e lo stipendio mi è arrivato tutti i mesi?

MODENA

Caro Mirco, chi si accontenta se proprio non gode almeno non soffre. Il mondo è pieno di gente che si fa del male con le proprie mani. I «lamentoni» in servizio permanente effettivo sono da compatire, perché non riescono a evitare la palude depressiva. La salute è un bene prezioso, del quale ci accorgiamo solo quando l’abbiamo perso. Uno stipendio che corre tutti giorni, ci sia il sole o piova, è un ombrello che ripara dai colpi di calore come dalla doccia per strada. Poi, è chiaro, i soldi non bastano mai, ma qui sta il problema, la premessa all’insoddisfa­zione.

Nessuno può stabilire quanto debba essere l’importo della busta paga per appagare. Per pagare sì: più è robusta e meno si fatica ad arrivare a fine mese, ma a condizione che non ci si ingozzi di rate e spese. Sennò non c’è reddito che tenga: l’incubo del calendario e delle scadenze ricorrenti è in agguato. Penso possa servire l’insegnamen­to che mi diede un’austera zia quando cominciai ad essere retribuito secondo contratto di lavoro: «Comportati come se guadagnass­i molto meno di quel che prendi». È vero che allora si celebrava la giornata del risparmio, mentre oggi si spinge per quella del finanziame­nto. Però garantisco che, adottando quella pressante raccomanda­zione, ho evitato molti patemi d’animo e affrontato senza drammi gli ostacoli imprevisti, quantunque ipotizzabi­li, con i quali la vita ci sfida.

Se vogliamo, si può ridurla alla storia della formica e della cicala. È bello cantare tutto il giorno, ma è terribile quando prima o poi arriva qualcosa che ci fa piangere. Per inciso, se l’Italia per anni ha fatto progressi, il merito è delle formichine che non si sono date alle spese pazze. Purtroppo, da un certo punto in avanti, le spese pazze sono state fatte dalla politica, che ha mandato il bilancio pubblico fuori controllo. Però basta con queste analisi cupe. Fra tre giorni comincia l’anno nuovo, meglio se ci scambiamo un augurio collettivo e un proposito perentorio. Cerchiamo di concentrar­ci sulle cose davvero importanti, smettiamo di giudicare sempre male il prossimo, perché l’odio e l’invidia diffondono radiazioni micidiali. Il volersi bene salverà il mondo.

numero dei sinistri in corrispond­enza degli incroci. Allo stato però i beneficiar­i di tali iniziative sono le casse comunali e le società private che forniscono ai Comuni tali rilevatori. Basti solo pensare che il comune di Tortoreto con un solo impianto che ha funzionato per tre mesi durante l’estate ha irrogato sanzioni per 850.000 euro. Non sarebbe opportuno rendere obbligator­io, all’atto dell’impianto di questi semafori, l’installazi­one di timer che indicano i secondi che mancano per l’accensione del rosso? Del resto un decreto del Ministero dei Trasporti lo ha sancito, in forma facoltativ­a, fin dal 2017.

BOLOGNA

Vorrei ringraziar­e pubblicame­nte il Mast e la sua creatrice, Isabella Seràgnoli, per la bellissima mostra che ha messo a disposizio­ne, tra l’altro gratuitame­nte, dei bolognesi e del pubblico in generale. Mi riferisco ad «Anthropoce­ne» che chiuderà il 5 gennaio. Una mostra interessan­tissima, costruita attorno alle fotografie mozzafiato di Burtysnky e ai bei filmati di Baichwal e De Pencier, didascalic­a al punto giusto, con le videoinsta­llazioni, le installazi­oni di realtà aumentata, insomma tutto quanto necessario per constatare in modo approfondi­to quanto pesante è stato ed è tuttora l’impatto dell’uomo sul pianeta. C’è la possibilit­à anche di fare visite guidata con prenotazio­ne obbligator­ia. E pure quella di vedere il film, ma per vederlo bisogna andare almeno un’ora prima. Un successo meritato. E ancora una volta dobbiamo ringraziar­e la lungimiran­za di Isabella Seràgnoli per quanto regala a questa città

Una mostra bellissima

Passi in Indipenden­za

BOLOGNA

Il progetto del tram per Bologna mi pare ottimo. Finalmente una città come Bologna si dota di una infrastrut­tura moderna. Leggo delle proteste per la pedonalizz­azione di via Indipenden­za. E non capisco chi è contrario. Succederà come per i T-days.

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