Martino: «Abbiamo toppato il derby Ma la vera Effe ha vinto otto partite»
A Trieste (ore 17.30) l’occasione per reagire contro una squadra in crisi. Daniel recupera
A Trieste con lo sguardo basso, portandosi il peso di una grande colpa da farsi perdonare, o ricordando di essere quinta in classifica, rivelazione della serie A fino alla sera di Natale? Paradossale ripartenza per la Fortitudo, dopo il disastro di un derby che in 40 minuti parrebbe averne cancellato tre mesi di granitiche certezze, costringendola a ripartire da zero.
«Ma noi siamo quelli che hanno 16 punti in classifica, che hanno battuto Milano e Venezia, che tre giorni prima di Natale hanno fatto un’impresa contro Brindisi» prova a ribellarsi Antimo Martino. In Fiera ha sbattuto violentemente anche lui, che di punto in bianco si ritrova a gestire il momento più duro di un anno e mezzo bolognese nel quale non ha sbagliato praticamente nulla, e l’unica cosa che può fare e cercare di girar pagina, guardando le cose in prospettiva. «Le valutazioni si fanno sul lungo periodo, noi fin qui abbiamo fatto benissimo e non ce lo toglie nessuno. Non facciamoci dell’altro male da soli. Il derby l’abbiamo perso, e male, ma continuare a ricordarlo non serve a niente. Non ce lo fanno rigiocare».
Non lo vorrebbe, ma gira e rigira si torna comunque lì, alla maledetta sera del 25, ed ai tre giorni di inquisizione fortitudina che persino il rispettatissimo Anti-Anti-Antimo ha dovuto fronteggiare. «Tutti sapevamo perfettamente quanto era importante — cerca di spiegare — ed a nessuno sta bene fare figure così. Ho parlato con tutti, per molti è stata la peggiore della stagione, ovvio che sono dispiaciuti. Il fuoco che è mancato? Le motivazioni erano anche troppe, è che non siamo riusciti a gestire la tensione. Poi lo so, c’è modo e modo di perdere. Non è che voglio far dimenticare la batosta, voglio solo metterla da parte, e magari ritirarla fuori al ritorno. Ma adesso c’è Trieste».
Alle 17,30 (diretta Eurosportplayer)
sarà una strana stretta di mano, quella prima del match con Eugenio Dalmasson, l’uno sulle spine per aver perso una sola partita, l’altro che ne ha perse 11 su 14, l’ultima in modo umiliante più o meno come la Effe, -27 a Trento, già sotto 19-3 a fine primo quarto. «L’aspetto emotivo sarà predominante,