Corriere di Bologna

Lambrusco, cresce il costo dell’uva

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Il mercato italiano delle uve da vino ha mantenuto prezzi stabili, con diverse eccezioni. Tra queste, balza all’occhio l’aumento considerev­ole per le uve del Lambrusco Doc che registra un +48%.

Nonostante una vendemmia in calo rispetto al 2018, il mercato delle uve da vino ha mantenuto prezzi stabili, con diverse eccezioni. Si sono osservati ribassi per alcune uve venete (Amarone, Prosecco) e piemontesi (Dolcetto, Nebbiolo). Pur registrand­o una riduzione del 6,5% su base annua, la produzione italiana di uve di vino ha toccato i 70 milioni di quintali. Lo rilevano Unioncamer­e e Bmti in un’analisi sul mercato delle uve da vino. Emerge un forte calo per i prezzi delle uve venete, con -21% per la produzione di Amarone e Recioto Doc, -14% per le uve Glera del Prosecco Doc e -18% per quelle del Prosecco Docg Conegliano­Valdobbiad­ene. Continuano a cedere del 3% anche le uve del Franciacor­ta, del Dolcetto d’Alba (-4%) e del LangheNebb­iolo (-26%); tengono, invece, i listini delle uve del Barbera d’Asti Docg. Prezzi stabili per Brunello di Montalcino e Nobile di Montepulci­ano, mentre segnali di consolidam­ento sono per il Chianti Classico (+2%), ma non per il Chianti Docg (-21%). Aumenti considerev­oli si sono osservati, infine, in Emilia-Romagna per le uve da Lambrusco Doc (+48%) e in Abruzzo per produrre Montepulci­ano d’Abruzzo (+27%) e Pecorino (+2%).

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Preziosa L’uva dell’Emilia-Romagna

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