Viaggio nel paese simbolo «Noi restiamo un’altra cosa»
Nel paese sotto assedio la gente non ne può più dei riflettori e dei ritratti infanganti. Perché loro, gli abitanti di Bibbiano, rivendicano il fatto di essere «un’altra cosa» e di essere rimasti stupiti e sconvolti per l’inchiesta quanto lo rimangono ogni volta che in tv apprendono di maltrattamenti su anziani o bambini in un’altra regione.
Non solo. I bibbianesi (o gran parte di loro) rivendicano anche il fatto di essere ancora oggi, e nonostante Angeli e Demoni, una «comunità di sinistra». «Una roccaforte rossa», si spinge a dire qualcuno al circolo Arci, che la Lega non ha scalfito «e dove la Lega non trionferà».
Poca voglia di parlare e la convinzione BIBBIANO - che alla fine dei conti, ancora una volta, il paese si confermerà una roccaforte di sinistra il giorno dopo le elezioni regionali. Girare per Bibbiano cercando di misurare il clima politico che si respira, di questi tempi, non è facile. I riflettori accesi sul piccolo Comune reggiano dopo l’inchiesta «Angeli e Demoni» sui presunti affidamenti illeciti di minori hanno reso le quasi diecimila anime in paese diffidenti verso chiunque. «Siamo stati massacrati abbastanza» dice un giovane nella piazza di fronte al Comune. «Siamo sotto assedio da mesi e questo è il risultato», aggiunge la fornaia della zona. Appena due giorni fa i carabinieri di Reggio Emilia hanno notificato ai 26 indagati la chiusura delle indagini: fra loro c’è anche il sindaco del Pd Andrea Carletti, per il quale la Cassazione, un mese fa, aveva ritenuto infondata la richiesta di obbligo di dimora. «Ora aspettiamo fiduciosi il processo per fare luce sulle varie ombre di questa triste vicenda», si limita a commentare la vicesindaca Paola Tognoli, la quale, a breve, potrebbe ritrovarsi sulla scrivania una richiesta per autorizzare la manifestazione di chiusura della campagna elettorale della Lega, con il leader Matteo Salvini, proprio a Bibbiano.
«Ho appreso la notizia dagli organi di stampa, per ora non è arrivato nulla» spiega. Il segretario del Carroccio, che in paese si è già visto in altre occasioni dopo l’inchiesta, si è mostrato più volte convinto di poter assistere proprio a Bibbiano ad un exploit del suo partito e della candidata del centrodestra Lucia Borgonzoni. Eppure in pochi sembrano esserne così convinti. «Sulle basi di cosa si aspettano questo successo incredibile?», si chiede Fabio, giovane ingegnere intercettato in via Venturi, una delle strade principali del paese. «Sicuramente — continua — lo scandalo della scorsa estate potrebbe avere delle ricadute perché molta gente è disinformata sui fatti, ma non credo che l’elettorato di Bibbiano cambi idea così drasticamente». «Non sono un’esperta di politica, ma qui siamo contenti di come viene amministrata la regione», assicura invece Francesca, titolare di un’erboristeria non molto distante. « Riguardo l’inchiesta — aggiunge — noi cittadini non sappiamo nulla, anche perché si tratta di fatti circoscritti a determinate persone, mentre tutte le altre hanno sempre continuato a vivere nella normalità. Quando è venuto fuori lo scandalo siamo tutti rimasti stupiti, ma tanto quanto possiamo esserlo quando si sente al tg di bambini o anziani maltrattati in Toscana, Veneto o Sicilia. Certo — continua —, ne abbiamo parlato di più perché è successo in paese, ma nessuno qui conosce persone o genitori coinvolti». «Forse qualche inghippo c’è stato — commenta Ivan, orgogliosamente nipote di un partigiano — ma a parte questa vicenda, viviamo in una regione che da sempre, bene o male, è ai massimi livelli in Italia. Salvini su Bibbiano ha fatto solo un gran casen», sentenzia in dialetto Ivan. «Che si vergogni» interviene una signora di quasi ottant’anni mentre, risale a bordo della sua auto. «Noi qui siamo vecchio stampo», commentano invece alcuni anziani seduti ai tavolini del Bar Del Borgo, fra una giocata a carte e un bicchiere di vino. «In una regione dove funziona quasi tutto, e meglio che da altre parti, perché dovremmo cambiare? Bibbiano resterà di sinistra», assicura uno di loro. «Sai cosa sono falce e martello? Quando Salvini verrà qui glielo facciamo sentire» aggiunge un altro, fra le risate generali. Ma c’è anche chi frena: «È ancora tutto in discussione — dice Alessandro, di ritorno a casa —. Ci sono molti indecisi». Ma anche tanti scontenti. «Io sono fra questi — assicura Cristina, vicino alle poste —. È dura, siamo in una terra rossa, ma anche se non vince comunque la Lega qui potrebbe ottenere ottimi risultati. Lo scandalo venuto fuori nei mesi scorsi è stato l’inizio di un brutto momento per il paese, ma forse ha aperto un coperchio». Cristina non è sola. E i leghisti ci sono anche a Bibbiano. «Spero veramente che vinca la Lega», aggiunge infatti un’ex insegnante, a pochi passi dalla scuola. La sua è una delle poche voci in disaccordo rispetto a chi pensa che il governatore uscente Stefano Bonaccini possa portare a casa il risultato fra meno di dieci giorni.
«Non si può definire quanto successo solo un raffreddore, a Bibbiano è successo qualcosa di ignobile» aggiunge dura e convinta. Il dibattito è aperto. «Questo è un paese storicamente rosso, Salvini racconta un sacco di balle — replica Antonio, a spasso per il centro, intercettando le parole dell’insegnante —. Che venga pure qui a fare comizi, ognuno è libero di esporre le sue idee, ma non credo sia lui a poter fare cambiamenti radicali». «Che poi neanche si capisce: il candidato per le Regionali è lui o Lucia Borgonzoni?» si domanda una delle tante persone ultrasessantenni che come al solito si sono ritrovate al circolo Arci del Parco Manara, di fianco alla sede del Partito Democratico. Dopo lo gnocco fritto di domenica scorsa, è il giorno della tombolata. «La Borgonzoni non si è mai presentata qui, ma vuole diventare presidente mandando in giro per la regione Salvini», sottolinea l’arzilla signora. «Però potrebbero esserci delle sorprese», avverte la sua vicina di posto. Ma tra i democratici locali c’è comunque ottimismo. O, almeno, è quel che vogliono lasciar trasparire. «Siamo tranquillissimi, nonostante tutto quello che ci hanno fatto patire sono sicuro che vinceremo ancora, Bibbiano non si sposterà di una virgola — garantisce Raul, tessera del Pd in tasca e tanto volontariato proprio al circolo dove si ritrovano decine di anziani del paese ogni giorno —. A tutte le manifestazioni contro il partito e contro il sindaco non c’è mai stato neanche un bibbianese: la prossima settimana verrà di nuovo qui coi suoi fedelissimi del Nord Italia, altrimenti non potrà riempire la piazza». «Negli ultimi sei o sette mesi Salvini ci ha ingiustamente calunniati, ferendo tutta la comunità: ci dovrebbe delle scuse — dice infine Stefano Marazzi, segretario cittadino del Pd—. Il buongoverno di questa regione è sotto gli occhi: sarebbe difficile lasciare una macchina che funziona per un salto nel buio. E la gente lo saprà riconoscere».
Quando è venuto fuori lo scandalo siamo tutti rimasti stupiti, ma come lo rimaniamo quando si sente al tg di bambini o anziani maltrattati in Toscana, Veneto o Sicilia. Bibbiano resta un’altra cosa