«Ma ormai questo caso non sposta più consensi»
Professor Marco Valbruzzi, il caso Bibbiano è tornato in primo piano a dieci giorni dal voto: che effetto avrà sull’ultimo miglio di campagna elettorale?
«Tutto quello che la Lega poteva capitalizzare elettoralmente dalla vicenda Bibbiano lo ha già capitalizzato. La chiusura delle indagini e le nuove polemiche non porteranno nuovi consensi, ma di certo compattano l’elettorato leghista».
Nessun effetto, dunque?
«Un effetto c’è, perché il caso Bibbiano contribuisce a una politicizzazione della campagna elettorale, sempre più nazionale. Su questo piano Matteo Salvini e Lucia Borgonzoni si stanno muovendo meglio, mentre Stefano Bonaccini insiste nel voler giocare il ruolo di “sindaco della Regione”».
Il governatore dem ne ha fatto il fulcro della sua strategia: «Si parla di amministrazione e di Emilia-Romagna, non di altro», è il refrain. Basterà?
«Secondo me è un errore nel momento in cui questa campagna è diventata campale per il centrosinistra e il governo. Continuare a giocare la carta del “sindaco della Regione”, con una campagna ristretta a tematiche territoriali che peraltro guardano al passato, rischia di essere un autogol».
Dalla Chiesa emilianoromagnola sono arrivati due documenti che spingono su valori e principi declinati più dal centrosinistra, che dal centrodestra. Che ne pensa?
«Che anche lì l’attenzione si concentra su temi nazionali: l’opposizione a populismi e sovranismi, l’Europa, i migranti. I vescovi hanno ben presente la portata nazionale del voto. Perché se crolla l’Emilia-Romagna il disegno sovranista di Salvini viene legittimato a livello nazionale, difficilmente il governo Conte potrebbe resistere all’urto».