«Nei miei bar non si fa campagna»
Il titolare Gabriele Gandini
Gabriele Gandini ha 78 anni e un’energia che gli riconoscono tutte le persone che hanno lavorato con lui. E in effetti, ieri mattina, non ci ha pensato due volte a rivendicare l’indipendenza politica del suo bar: lo ha fatto garbatamente, ma senza troppi fronzoli. «Nei miei bar non si fa campagna elettorale». Punto. Nei «suoi» bar, perché Gandini guida un piccolo «impero», la società Arisbar, che di locali ne ha 5 sparsi in città, in tutto 80 dipendenti: il primo aperto, negli anni Ottanta, fu quello al Pilastro che ha rilanciato qualche anno fa. La «Dolce Lucia», locale storico di Casalecchio, è l’ultimo «figlio» della società: Gandini acquisì all’asta il locale fallito e, con un investimento di due milioni, lo riportò in vita nel 2016. Ieri Gandini, saputo solo la sera prima che il leader della Lega Matteo Salvini aveva scelto il suo bar (il nome Lucia fu galeotto, ça va sans dire) per prendere un caffè elettorale coi suoi seguaci, si è fatto trovare presto in via Marconi e non ha prestato il fianco (e i tavolini) alla prima tappa del tour elettorale di Salvini per le strade di Casalecchio. Ma non è la prima volta che succede e il suo diniego, a dirla tutta, è bipartisan: durante la campagna per le Europee anche il sindaco dem di Casalecchio, Massimo Bosso, gli chiese di fare un evento nel suo locale. Anche in quel caso Gandini declinò: un caffè sì, un evento elettorale no grazie. E così il primo cittadino andò altrove. Il che non significa che Gandini non collabori con la stessa amministrazione: fa progetti culturali, programma iniziative di volontariato con le associazioni, insomma partecipa attivamente alla vita delle comunità dove ci sono i suoi locali, ma lo fa senza farsi tirare per la giacca dai politici.