Residenze d’artista, mostre e atelier La cultura aperta di Palazzo Vizzani
L’associazione Alchemilla offre alla città uno spazio innovativo
Spazi privati votati all’arte e aperti al pubblico. Una nuova eccellenza entra nel circuito creativo e produttivo di Bologna: Palazzo Vizzani. Cinquecento metri quadrati del piano nobile dell’edificio che fu del Cardinale Lambertini, per la precisione l’ala settecentesca che il futuro Papa fece realizzare accanto al corpo cinquecentesco.
Siamo in via Santo Stefano 43. In quei saloni affrescati, disabitati da una decina d’anni, opera ora Alchemilla, associazione culturale nata due mesi fa grazie a un fortunato incontro tra artisti, curatori, collezionisti, performer, appassionati d’arte. In primis i proprietari del palazzo, la famiglia Sanguinetti e in particolare Camilla, architetto con spiccata sensibilità verso il «contemporaneo». Spazi sottratti al mercato immobiliare e consegnati all’arte. Non più studi di professionisti o aule universitarie — qui per anni c’è stata la Spisa, con lo studio dell’ex rettore Fabio Roversi Monaco con vista su via Guerrazzi — ma residenze d’artista, atelier e poi mostre, perfomance, incontri culturali e altro. L’obbiettivo è creare opportunità per gli artisti locali, nazionali e internazionali, sviluppando relazioni virtuose con le realtà, i collettivi e le istituzioni presenti in città.
L’esordio ufficiale per Arte Fiera, all’interno del circuito
Art City.
«Nuove contaminazioni nel contemporaneo» è il claim di Alchemilla, partendo dalla convinzione che l’arte possa costituire un forte collante dal punto di vista sociale e umano. È anche così che crescono le città e i cittadini. Oltre a Camilla Sanguinetti, il creativo board è composto dal giovane curatore Fulvio Chimento, dalla giornalista Claudia Baccarani, dalla graphic designer
Elisa Campagnaro, dal facilitatore Andrea Panzavolta, dalla designer Ragia Kaja e dall’editor Antonella Malaguti.
Spazio multifunzionale è il concetto da sviluppare. Qualcosa è già successo. Due anni fa una prima contaminazione tra il mondo della ricerca scientifica e quello dell’arte con un videomapping del trompe l’oeil nel cortile del palazzo. Nei giorni di Arte Fiera 2019 ha avuto luogo la mostra collettiva «Alchemilla», con Cuoghi Corsello, Dado e Claudia Losi. La proposta di quest’anno si chiama Filigrana ed è curata da Fulvio Chimento. La mostra proporrà opere in gran parte inedite di Stefano Arienti, che presenta una serie di lavori su carta fotografica sui quali l’artista interviene tracciando linee con la macchina da cucire; di Maurizio Mercuri, artista concettuale di fama nazionale che negli anni Novanta ha collaborato attivamente con Cattelan; e del pittore Pierpaolo Campanini.
Cinque le sale affrescate aperte al pubblico: affascinanti anche perché non «leccate» e, quindi, adatte per essere usate e trasformate. C’è poi la cucina «comune» con vetrata sul soffitto, la sala riunioni e quattro stanze d’artista già attive. In una operano Cuoghi Corsello, alcuni loro lavori sono entrati da poco nei muri del palazzo, anche se sembrano lì da sempre. In un’altra c’è Davide Casini, poi il duo Saggion-Paganello, che recentemente ha collaborato alla mostra di Cesare Pietroiusti al Mambo. Infine due giovani artisti-designer, Ragia Kaja e Chadwick Meyer. Sette persone che entrano, escono, attraversano e condividono parte del piano nobile.
Spettacolare il grande bagno che si trova dietro una scenografia teatrale. Nulla è normale qui, tutto è fortemente suggestivo. Recentemente c’è stata una performance curata da Xing e poi «Science before Christmas», due giornate di conversazioni scientifiche e interferenze con il mondo dell’arte a cura di ExTemporanea. Nel 2020 sono in programma anche alcune residenze d’artista. Residenza in senso stretto, con atelier letto e cucina per vivere e lavorare nel palazzo. La prima di queste partirà in primavera. La grande scommessa di Alchemilla è promuovere la fruizione gratuita dell’arte e per poterlo fare lavorerà per ottenere finanziamenti sia da enti pubblici che privati: bandi di istituzioni e fondazioni, tesseramenti, le donazioni e le sponsorizzazioni, con relativi sgravi fiscali. Da alcuni giorni è attivo il sito alchemilla43.it. Farsi avanti con proposte e idee non costa nulla.