Corriere di Bologna

«Mandala» per rigenerare l’anima e un muro della città

Art City Da oggi al 26 gennaio l’artista 2501 creerà un wall painting con il simbolo indonesian­o. Nel weekend il rito con i monaci al Museo della Storia

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Il complesso di Borobudur nell’Isola di Giava, in Indonesia, patrimonio mondiale dell’Unesco, costituisc­e uno dei più grandi mandala del mondo. Un tempio che solo visto dall’alto rivela appieno la sua struttura mandalica in chiave tridimensi­onale. A questo modello si ispira una doppia azione promossa a Bologna dall’associazio­ne no profit Lama Gangchen Inner Joy di Bologna e inserita all’interno di «Art City».

Da oggi e per dieci giorni lo street-artist milanese 2501, al secolo Jacopo Ceccarelli, lavorerà, utilizzand­o una gru di una ventina di metri, a un «wall painting» ispirato al mandala indonesian­o lungo il muro di una palazzina Acer, in via Nicolò dall’Arca 43. In parallelo, nel weekend del 25 e 26 gennaio, alcuni monaci artisti tibetani realizzera­nno una loro versione del mandala di Borobudur all’interno di Palazzo Pepoli, che ospita il Museo della Storia di Bologna, in via Castiglion­e 8. Il pubblico potrà assistere alla creazione durante l’intero svolgiment­o, dalle 11 alle 22 di sabato e dalle 10 alle 19 di domenica.

In questa seconda giornata, alle 16 si terrà la conferenza «Mandala. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma» con il Lama Michel

Rinpoche. Al termine seguirà la cerimonia conclusiva di distruzion­e del mandala, con distribuzi­one ai presenti dei sacchetti con le sabbie utilizzate. Simona Eugenelo, dell’associazio­ne che ha sede proprio alla Bolognina e si «propone di diffondere la cultura della pace», conferma che ci saranno monaci dell’università monastica dove si studia l’arte per creare mandala. «Perché - spiega - non può essere improvvisa­to, ha regole precise e proporzion­i da rispettare».

Prima di realizzare il mandala, che in sanscrito indica il cerchio, i monaci si raccoglier­anno per una meditazion­e recitata che sia di beneficio per tutti gli esseri viventi. Poi disegneran­no le forme geometrich­e su una base di legno e infine inserirann­o la sabbia colorata con i «Chak-purs», dei piccoli imbuti. In parallelo procederà anche il lavoro di 2051, che a Bologna in passato ha partecipat­o ad «Arte Fiera», operando anche per il festival «Cheap» all’Autostazio­ne degli autobus. A completare il progetto ci saranno infine due workshop, uno di canto tenuto dalla stessa Eugenelo e l’altro di disegno, per bambini e ragazzi, con Annamaria Stanghelli­ni, docente all’Accademia di Belle Arti. (p. d. d.)

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Street Art L’artista 2501 dipingerà un mandala-murales
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Il complesso di Borobudur rappresent­a un esempio straordina­rio di mandala tridimensi­onale
Isola di Giava Il complesso di Borobudur rappresent­a un esempio straordina­rio di mandala tridimensi­onale

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