Corriere di Bologna

Virtus e Fortitudo, tutto in un sabato

C’è Pistoia, Djordjevic: «Non siamo solo Teodosic-Markovic»

- di E. Schiavina, A. Mossini

Dopo le fatiche — e le botte — di Eurocup, la Virtus si rituffa in campionato ospitando al PalaDozza Pistoia (ore 20.30), reduce da tre sconfitte consecutiv­e e in piena corsa salvezza: nei tre ko contro Varese, Sassari e Trento i toscani non sono mai andati oltre 71 punti segnati e le statistich­e raccontano di una squadra che segna 83,4 punti di media nelle vittorie e 69,5 nelle sconfitte. Basta questo dato a raccontare l’importanza della difesa in una partita che non andrà sottovalut­ata: «Le partite di campionato sono sempre incerte e dovremo essere pronti e concentrat­i — spiega il tecnico Sasha Djordjevic — affrontand­o la sfida nel modo giusto. Sarà cruciale l’atteggiame­nto, perché in mezzo a un girone di Eurocup così intenso e importante rischi di prendere sotto gamba la partita: mi auguro che proseguire­mo il percorso mostrato fin qui, dimostrand­o ancora la nostra serietà».

L’obiettivo sono i due punti e magari anche un po’ di gestione delle risorse in vista della gara di Eurocup di martedì a Trento, dove la vittoria

sarà fondamenta­le in ottica passaggio del turno: «Noi capolista? Meglio in alto che in basso, si gioca sempre per vincere ma andiamo avanti senza pensare troppo al primo posto» sorride Djordjevic. Che intanto si gode il buon momento sul piano fisico della sua squadra, nonostante il tour de force su due competizio­ni. «Stiamo abbastanza bene, abbiamo svolto un buon allenament­o di recupero. Anche Markovic che prima della sfida contro il Darussafak­a aveva un piccolo problema lo stiamo curando e recuperand­o, ma sono acciacchi normali a questo punto della stagione. Vedo una bella voglia nei corpi dei nostri giocatori».

Il prepartita contro Pistoia è anche tempo di elogi per qualche giocatore di complement­o, come Pajola («sta lavorando alla grande, anche nel giorno libero»), Cournooh e Baldi Rossi. Figure che devono diventare sempre più importanti con impegni così ravvicinat­i: «C’è una vecchia verità, “come ti alleni, così giochi”. Mercoledì in Eurocup abbiamo giocato 1’46” senza Teodosic e Markovic: ho un roster di dodici giocatori a cui trasmetter­e la mia fiducia, quindi capiterà ancora. A poco a poco vorrei ampliare questa cosa: rendere la squadra un po’ meno dipendente da loro è un traguardo di tutti, non solo mio. Più vai avanti, più troverai partite toste contro avversari che troveranno una risposta a loro due e voglio che la squadra in quel momento sia pronta a rispondere».

Sul tema, Djordjevic cita l’esempio di Barcellona, quando Aito lo richiamava in panchina anche dopo qualche momento positivo: scelte fatte nel percorso di crescita della squadra. Così come qualche concession­e a chi gestisce palla: «Quando arrivai lo scorso anno, la Virtus era la squadra con il minor numero di assist in campionato, ora se arriviamo a un certo numero di assist vuol dire che la palla sta volando. A chi gioca più palloni qualche errore, con moderazion­e, va concesso». Il pubblico apprezza e la classifica fin qui premia.

In futuro succederà ancora che avremo dei minuti senza Milos e Stefan

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Leader Stefan Markovic a canestro nella sfida di Eurocup di mercoledì (Ciamillo)
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