Caso Ferrara, denunce incrociate
A giorni un esposto in Procura sulla telefonata in cui il vicecapogruppo offriva un lavoro alla consigliera per zittirla Il leghista Solaroli si autosospende e annuncia querele. La Borgonzoni: se colpevole, va cacciato
Guerra di denunce incrociate sul tentato scambio, a Ferrara, tra uno scranno leghista in Consiglio e un lavoro. Chi ha fatto una cosa del genere «va sbattuto fuori», dice Lucia Borgonzoni. Il vicecapogruppo Stefano Solaroli si limita all’autosospensione, e annuncia querele. Entro mercoledì atteso l’esposto di +Europa.
«Era un fortino rosso, FERRARA Pontelagoscuro, laggiù ci facevano la Festa dell’Unità». La protagonista di un caso che sicuramente non gioca a favore della Lega nella partitissima di fine gennaio tra Bonaccini e Borgonzoni, ci riceve nella sua Ferrara, a pochi passi da casa. «La scelta di render pubblico quel vocale e tutta la vicenda è stata molto sofferta», ci anticipa l’ex consigliera leghista Anna Ferraresi.
Come si è decisa?
«Ho pensato di farlo per il bene di Ferrara, per far capire in che mani siamo caduti e che andrà sempre peggio. A me non viene indietro nulla, anzi. Per me questa è una sconfitta. Non amo questo tipo di politica, a partire dal linguaggio, che mi fa schifo».
Perché prima era meglio?
«In politica sono entrata nel 2018. Non stavo tanto a guardare, evidentemente. Salvini era una persona in cui credevo. Credevo nel cambiamento, non ho fatto tanto attenzione al linguaggio, forse: certe comunicazioni “colorite” mi sembrava fossero un modo per sensibilizzare le persone su temi importanti. Evidentemente loro vogliono visibilità in questo modo e hanno attecchito a Ferrara perché era in una situazione abbandonata a se stessa. La Lega era sempre sul posto, a contatto con la gente. Per questo ha vinto a Ferrara».
La tempistica della sua rivelazione non gioca a favore del suo ex partito.
«Se avessi reso pubblico quell’audio a fine novembre, quando è accaduto il fatto, non sarebbe cambiato di tanto. Sono stati stupidi loro. Potevano pensarci e aspettare le elezioni».
Secondo lei chi vince il 26?
«Se Bonaccini ha fatto un buon lavoro può essere che venga riconfermato. Se si fa una propaganda sulla pancia delle persone e sulle menti deboli, e se la massa è quella ed è maggiore, vincerà la Borgonzoni. Ma di poco, però».
Ha deciso per chi votare?
«Sì, per chi mi dà più affidabilità e reputo più serio».
Cosa votava in passato?
«A fine anni Settanta, inizio Ottanta ero fondamentalmente di sinistra. Nutrivo un grande amore per Berlinguer».
Perché è passata alla Lega?
«Provenivo da una politica che pensava al popolo. E l’unico partito che poteva dar voce al popolo era la Lega».
Qualcuno della Lega si è fatto vivo in queste ore?
«Non ho sentito nessuno. È da mesi tra l’altro che cerco di confrontarmi con i vertici del partito. Da Fabbri a Salvini, avevo scritto a tutti».
Cosa?
«Dell’incompatibilità con
Nicola Lodi, «Naomo», il vicesindaco».
Ma l’offerta per andarsene gliel’ha fatta Stefano Solaroli, vicecapogruppo della Lega.
«E sono dispiaciuta che ci sia andato di mezzo lui perché credo non sia il mandante».
Solaroli parlava di Lodi e Fabbri.
«Per me non è il sindaco, il mandante. Anzi, mi dispiace per Alan, è una persona squisita».
Come si spiega quella proposta di lavoro?
«Era un tentativo per farmi dimettere. Anche perché io un lavoro ce l’ho. Tra l’altro a tempo indeterminato».
Cosa le imputavano i suoi colleghi di partito?
«Io, una volta eletta, ho continuato a fare quel che facevo prima: continuavo a segnalare quel che bisognava migliorare. Ma da consigliere della maggioranza non andava più bene. Eppure le mie denunce contro lo spaccio avevano fatto comodo a Naomo per la sua propaganda contro gli immigrati (che poi la mia era una lotta allo spaccio non una guerra contro gli immigrati). Mi ha reso la vita difficilissima. Sono stata male».
Quando ha scelto di lasciare la Lega?
«Il giorno in cui sulla chat che comprendeva i consiglieri della Lega e il sindaco Fabbri, Naomo invita tutti a prendere le distanze da me: “È del Pd, è una sardina, sei una rompi.. del ca... E mi ha tolta dalla chat. Il giorno dopo, il 23 dicembre, ho dato le dimissioni».
Ora?
«Ora sono nel gruppo misto. In queste ore sta nascendo una rete d’aiuto del mondo civico “Sono con Anna” per darmi una mano nel continuare a lavorare in consiglio».
Quando c’è la prossima assemblea?
«Lunedì pomeriggio. E sarà dura».