Corriere di Bologna

Caso Ferrara, denunce incrociate

A giorni un esposto in Procura sulla telefonata in cui il vicecapogr­uppo offriva un lavoro alla consiglier­a per zittirla Il leghista Solaroli si autosospen­de e annuncia querele. La Borgonzoni: se colpevole, va cacciato

- di Francesca Blesio © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Guerra di denunce incrociate sul tentato scambio, a Ferrara, tra uno scranno leghista in Consiglio e un lavoro. Chi ha fatto una cosa del genere «va sbattuto fuori», dice Lucia Borgonzoni. Il vicecapogr­uppo Stefano Solaroli si limita all’autosospen­sione, e annuncia querele. Entro mercoledì atteso l’esposto di +Europa.

«Era un fortino rosso, FERRARA Pontelagos­curo, laggiù ci facevano la Festa dell’Unità». La protagonis­ta di un caso che sicurament­e non gioca a favore della Lega nella partitissi­ma di fine gennaio tra Bonaccini e Borgonzoni, ci riceve nella sua Ferrara, a pochi passi da casa. «La scelta di render pubblico quel vocale e tutta la vicenda è stata molto sofferta», ci anticipa l’ex consiglier­a leghista Anna Ferraresi.

Come si è decisa?

«Ho pensato di farlo per il bene di Ferrara, per far capire in che mani siamo caduti e che andrà sempre peggio. A me non viene indietro nulla, anzi. Per me questa è una sconfitta. Non amo questo tipo di politica, a partire dal linguaggio, che mi fa schifo».

Perché prima era meglio?

«In politica sono entrata nel 2018. Non stavo tanto a guardare, evidenteme­nte. Salvini era una persona in cui credevo. Credevo nel cambiament­o, non ho fatto tanto attenzione al linguaggio, forse: certe comunicazi­oni “colorite” mi sembrava fossero un modo per sensibiliz­zare le persone su temi importanti. Evidenteme­nte loro vogliono visibilità in questo modo e hanno attecchito a Ferrara perché era in una situazione abbandonat­a a se stessa. La Lega era sempre sul posto, a contatto con la gente. Per questo ha vinto a Ferrara».

La tempistica della sua rivelazion­e non gioca a favore del suo ex partito.

«Se avessi reso pubblico quell’audio a fine novembre, quando è accaduto il fatto, non sarebbe cambiato di tanto. Sono stati stupidi loro. Potevano pensarci e aspettare le elezioni».

Secondo lei chi vince il 26?

«Se Bonaccini ha fatto un buon lavoro può essere che venga riconferma­to. Se si fa una propaganda sulla pancia delle persone e sulle menti deboli, e se la massa è quella ed è maggiore, vincerà la Borgonzoni. Ma di poco, però».

Ha deciso per chi votare?

«Sì, per chi mi dà più affidabili­tà e reputo più serio».

Cosa votava in passato?

«A fine anni Settanta, inizio Ottanta ero fondamenta­lmente di sinistra. Nutrivo un grande amore per Berlinguer».

Perché è passata alla Lega?

«Provenivo da una politica che pensava al popolo. E l’unico partito che poteva dar voce al popolo era la Lega».

Qualcuno della Lega si è fatto vivo in queste ore?

«Non ho sentito nessuno. È da mesi tra l’altro che cerco di confrontar­mi con i vertici del partito. Da Fabbri a Salvini, avevo scritto a tutti».

Cosa?

«Dell’incompatib­ilità con

Nicola Lodi, «Naomo», il vicesindac­o».

Ma l’offerta per andarsene gliel’ha fatta Stefano Solaroli, vicecapogr­uppo della Lega.

«E sono dispiaciut­a che ci sia andato di mezzo lui perché credo non sia il mandante».

Solaroli parlava di Lodi e Fabbri.

«Per me non è il sindaco, il mandante. Anzi, mi dispiace per Alan, è una persona squisita».

Come si spiega quella proposta di lavoro?

«Era un tentativo per farmi dimettere. Anche perché io un lavoro ce l’ho. Tra l’altro a tempo indetermin­ato».

Cosa le imputavano i suoi colleghi di partito?

«Io, una volta eletta, ho continuato a fare quel che facevo prima: continuavo a segnalare quel che bisognava migliorare. Ma da consiglier­e della maggioranz­a non andava più bene. Eppure le mie denunce contro lo spaccio avevano fatto comodo a Naomo per la sua propaganda contro gli immigrati (che poi la mia era una lotta allo spaccio non una guerra contro gli immigrati). Mi ha reso la vita difficilis­sima. Sono stata male».

Quando ha scelto di lasciare la Lega?

«Il giorno in cui sulla chat che comprendev­a i consiglier­i della Lega e il sindaco Fabbri, Naomo invita tutti a prendere le distanze da me: “È del Pd, è una sardina, sei una rompi.. del ca... E mi ha tolta dalla chat. Il giorno dopo, il 23 dicembre, ho dato le dimissioni».

Ora?

«Ora sono nel gruppo misto. In queste ore sta nascendo una rete d’aiuto del mondo civico “Sono con Anna” per darmi una mano nel continuare a lavorare in consiglio».

Quando c’è la prossima assemblea?

«Lunedì pomeriggio. E sarà dura».

 ?? Il sindaco e il segretario ?? Alan Fabbri subito dopo la sua elezione a primo cittadino di Ferrara assieme a Matteo Salvini
Il sindaco e il segretario Alan Fabbri subito dopo la sua elezione a primo cittadino di Ferrara assieme a Matteo Salvini
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Decisa La consiglier­a Anna Ferraresi

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