Il ministro manda solo tre magistrati Caruso: non basta
Il ministero manda in regione 33 magistrati in più. La delusione del presidente
La montagna ha partorito il topolino. Il presidente del Tribunale Francesco Caruso (foto) aveva chiesto 15 giudici in più al ministero per far fronte ai vuoti d’organici e alle nuove competenze dell’ufficio da lui diretto, ma da Roma ne arriveranno solo tre secondo la redistribuzione decisa in questi giorni: «Un numero insufficiente e inadeguato», ha detto Caruso. In «regione» ne arriveranno 33, di cui 11 a Bologna.
Aveva chiesto quindici giudici in più per far fronte ai vuoti d’organico e alle nuove competenze distrettuali assegnate al Tribunale che dirige. Ma la montagna ha partorito il topolino e nonostante il pressing e le rassicurazioni ne arriveranno appena tre. Non può essere soddisfatto il presidente del Tribunale Francesco Maria Caruso che a più riprese ha lanciato l’allarme sulle troppe caselle scoperte in via Farini. «L’aumento è assolutamente insufficiente e inadeguato, non tiene minimamente conto delle nuove competenze assegnateci. I calcoli del ministero ci sembrano assolutamente discutibili».
La rideterminazione delle piante organiche dei magistrati decisa dal ministero della Giustizia diretto da Alfonso Bonafede, una «manovra» attesa da tempo dai vertici di tutti gli uffici giudiziari del Paese, ha destinato al distretto 33 nuovi magistrati, di questi 11 a Bologna, intesa come sede fisica: tre per il Tribunale, uno alla Procura generale, uno alla Procura ordinaria, tre alla Sorveglianza e tre tra Tribunale e Procura dei minori (rispettivamente due e uno), un settore quest’ultimo da tempo in difficoltà per gli organici ridotti all’osso e i vuoti in pianta organica. Vanno poi aggiunte quindici nuove «toghe» assegnate tra Procure e Tribunali di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Ravenna e Rimini e la task force di sette unità destinate alla Corte d’Appello, una sorta di «riserva» di magistrati che saranno applicati a seconda dei casi per fronteggiare eventuali emergenze nel distretto.
Il Tribunale di via Farini passa dunque da 78 a 81 giudici, un numero inadeguato secondo il presidente Caruso, soprattutto a fronte delle nuove competenze che si sono sommate nel tempo: Tribunale delle imprese, prevenzioni patrimoniali e la montagna di ricorsi piovuti sulla sezione speciale che si occupa di immigrazione e dei ricorsi contro i dinieghi della commissione. Ad agosto poi dovrebbe entrare in vigore la riforma del fallimentare che assegna nuove competenze distrettuali in materia di risoluzione di crisi d’impresa, materia che occuperà senz’altro i magistrati di via Farini. Il presidente non nasconde la sua delusione e la espliciterà nei prossimi giorni davanti al Consiglio giudiziario, chiamato a fornire un parere «sulla» manovra. Ma è probabile che Caruso invierà le sue personali valutazioni in via Arenula.
I nuovi giudici verranno quasi certamente dirottati sul penale, l’area maggiormente in sofferenza in termini numerici e in considerazione dei singoli fascicoli da istruire. Ma è chiaro che ci vorrà ancora molto tempo prima di vederli sbarcare fisicamente sotto le Due Torri.