Corriere di Bologna

Aree militari, nuova firma (e proteste)

Il caos del presidio disturba in Comune la firma per il recupero di Perotti e Stamoto

- Luca Muleo Alessandra Testa © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Fuori, in piazza Nettuno, e poi in corteo, le proteste contro lo sgombero dell’Xm 24 all’ex caserma Sani. Dentro, a Palazzo d’Accursio il sindaco Virginio Merola e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini firmano il protocollo per il recupero delle altre aree ex militari Perotti e Stamoto.

Una parata militare con tute mimetiche, nasi e parrucche da pagliacci. Le banconote da 100 mila lire con la faccia del sindaco Merola, una cassetta di letame rovesciata davanti all’ingresso di Palazzo d’Accursio, presidiato dalle forze dell’ordine. È stata questa la manifestaz­ione degli attivisti di Xm24, il centro sociale sgomberato durante la firma del protocollo. Sgomberare per speculare è di nuovo lo slogan usato dai manifestan­ti, che tra musica e fumogeni hanno cercato di essere più rumorosi possibile, prima di partire in corteo, almeno in 400 per le vie del centro, bloccando il traffico per qualche minuto su via Ugo Bassi prima, Sant’Isaia e Piazza Malpighi poi, e girando attorno alla sede del Comune, blindata dagli agenti delle polizia in tenuta anti sommossa. Anche stavolta, così come per lo sgombero di giovedì scorso, nessuna tensione ma dura contestazi­one nei confronti dell’amministra­zione comunale e del Pd, che secondo gli attivisti «ha fatto finta di sedersi al tavolo con noi. Ribadiamo la responsabi­lità politica tutta del Pd. Non gli daremo tregua finché non avremo un posto, la caserma Sani sarà occupata di nuovo», promettono. Nel mirino la firma col ministro Guerini. «Stranament­e — sostengono — il piano per la Perotti è uscito fuori dieci giorni dopo la nostra occupazion­e. Oggi si ritrovano a porte chiuse, con presidio militare e inviti selezionat­i per parlare di spazi che dovrebbero essere a uso di tutti. C’è una clausola in questo protocollo che prevede la segretezza degli accordi tra ministero e Comune, anche il consiglio comunale sarà all’oscuro fino alla fine» attaccano gli attivisti, insistendo sulla volontà di ripartire dalla Bolognina. La firma del protocollo riguarda la razionaliz­zazione e valorizzaz­ione delle ex caserme Perotti e Stamoto, dislocate in zona Fossolo e Massarenti e dismesse da anni. In sala del Consiglio ci sono il sindaco Merola e il ministro Guerini, che per presentare l’intesa si siede sullo scranno del primo cittadino. Il ministro ha definito il protocollo fondamenta­le «per la città perché avvia un percorso di riqualific­azione di due aree occupate da infrastrut­ture militari dismesse e che ora possono essere un’occasione di recupero» portando servizi, immobili residenzia­li e verde pubblico «tramite una convergenz­a proficua fra le due amministra­zioni nel solco della trasformaz­ione di complessi non più strategici in spazi di valore». Il protocollo mette nero su bianco la condivisio­ne degli obiettivi per le due aree anche se è prematuro prevedere quale sarà il loro nuovo volto. Tramite l’intesa, triennale, Comune e Difesa avvieranno un rapporto di concertazi­one e un tavolo tecnico in cui potranno inserirsi anche altri enti come per esempio l’Università che potrebbe essere coinvolta – come annunciato dall’assessore all’Urbanistic­a Valentina Orioli – nella valorizzaz­ione della Stamoto. Unico neo una “clausola di riservatez­za” fra le parti criticata dalla consiglier­a di Coalizione civica Emily Clancy, che rivendica la consultazi­one del Consiglio comunale nelle scelte urbanistic­he.

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Arrabbiati Gli attivisti bloccano il traffico in centro contro lo sgombero dell’XM24

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