«Non più di 6 ore di attesa nei pronto soccorso e “premi” per chi ci lavora»
Le proposte di Stefano Bonaccini
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Nonostante i risultati conseguiti e la quasi totalità delle visite e degli esami monitorati che stanno nei limiti, «siamo la prima regione per risposte in Italia», dice. Bonaccini riconosce che restano problemi «nei tempi d’accesso agli interventi programmati» e nei pronto soccorso. «Il primo obiettivo della prossima legislatura — annuncia nel suo programma — sarà quello di abbattere questi tempi e queste liste d’attesa, raggiungendo gli standard fissati». 2
Sui pronto soccorso «serve una svolta sui tempi» che dovranno essere contenuti («massimo 6 ore fra l’arrivo, l’eventuale ricovero o il ritorno a casa»). «Inoltre cambieremo i codici e assumeremo nuovo personale e realizzeremo spazi in cui è più garantita la privacy. Lavorare nel sistema dell’emergenza-urgenza è uno dei lavori più usuranti, serve un sistema di premialità, ne parlerò con il ministro Speranza ma come Regione siamo pronti a mettere dei fondi nostri». 3
«La riduzione dei posti letto, avvenuta negli ultimi 20 anni, è una tendenza organizzativa, comune a tutte le Regioni, mentre non è quariormente si mai un indicatore del livello di assistenza. Continueremo a investire sull’edilizia sanitaria, su cui è pronto un piano straordinario di 318 milioni di euro. Potenzieremo i servizi territoriali, attraverso la realizzazione e l’attivazione di nuove Case della salute, costruiremo ex novo, o adegueremo diverse strutture ospedaliere, per garantire standard di efficacia e sicurezza nell’erogazione delle prestazioni sanitarie, migliorando al tempo stesso i luoghi di cura e la degenza in termini di comfort» 4
«Per fare un vero passo avanti aumenteremo ulte
” Strutture Potenzieremo i servizi territoriali con la realizzazione di nuove Case della Salute e adegueremo diverse strutture
il Fondo regionale per la non autosufficienza, già ora il più consistente di Italia, con il duplice obiettivo di consolidare e qualificare i servizi esistenti e di svilupparne di nuovi. Vogliamo sostenere con più forza le migliaia di figli, mogli, mariti che si prendono cura e assistono anziani e disabili gravi o gravissimi» 5
Dopo le polemiche e l’annuncio del ministro alla Salute che cambierà i parametri di legge per tenere aperto un punto nascita, è stato fissato in Regione per il 23 gennaio un incontro con i Comuni interessati. «Avviare immediatamente le procedure per riaprirli — dice Bonaccini —, ho atteso inutilmente per oltre un anno di essere convocato dal precedente Governo per poterne discutere».