Corriere di Bologna

Michael C. Pitt live

Da Hollywood al palco della Rocchetta Mattei Oggi l’attore e musicista in concerto «unplugged»

- Paola Gabrielli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Da The Dreamers a un luogo a suo modo da sogno. O se preferite, da Hollywood all’Appennino. Il risultato non cambia. Perché ciò che conta è che Michael C. Pitt, l’attore e musicista statuniten­se ammirato poco più che ventenne nel film del 2003 The Dreamers di Bernardo Bertolucci, questa sera sarà protagonis­ta in quello spazio fiabesco che è la Rocchetta Mattei per un concerto esclusivo (via Rocchetta, Grizzana Morandi, ore 21.30, ingresso 25 euro inclusiva di consumazio­ne di aperitivo a partire dalle 20, info 366/1433930).

Il biondo, versatile artista nato in una cittadina del New Jersey ma trasferito­si già a 16 anni a New York conducendo un’adolescenz­a da ribelle e squattrina­to, in realtà conosceva già questo misterioso edificio che il conte Cesare Mattei volle far edificare nel Diciannove­simo secolo sulle rovine della medievale Rocca di Savignano. Sarà per quel labirinto fatto di torri e scalinate appariscen­ti. Sarà per le sale che richiamano stili diversi, dal medievale al Liberty, passando per il moresco e il neorinasci­mentale. Sarà per le storie che conserva, e quel senso di meraviglia che suscita alla visita. Sta di fatto che circa un mese fa Michael Pitt visita a sorpresa la Rocchetta in occasione di un evento, ne rimane affascinat­o e da lì al semplice turista balena l’idea di tornare per una serata speciale. Detto, fatto.

Il Comune di Grizzana Morandi e Hubris Pictures (con la collaboraz­ione della Fondazione Carisbo e dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese) hanno organizzat­o tutto, ed ecco che il concerto è stato reso possibile. Ma l’amo è stato lanciato proprio da Michael. L’evento ha tutte le carte in regola per annunciars­i come intimo, speciale. Riservato, quasi. Lui, la sua voce e la chitarra. Unplugged. Dando modo di fare emergere

un’altra parte di sé, meno in vista. Michael Pitt è infatti conosciuto in Italia soprattutt­o per le sue doti attoriali. The

Dreamers – I sognatori, film passionale, ricco di contrasti, chiaro-scuri, sembra il film tagliato apposta su di lui, sebbene già nel 2000 (quando ha appena 19 anni) una pellicola come Scoprendo Forrester di Gus Van Sant, con Sean Connery, gli offre la prima opportunit­à di farsi conoscere al grande pubblico.

Negli anni a seguire è protagonis­ta di altri film celebri e serie tv. Ricordiamo Boardwalk Empire – L’impero del crimine accanto a Steve Buscemi, il remake di Funny games,

e ancora Il condominio dei cuori infranti, Ghost in the Shell e il più recente Run with the Hunted, presentato all’ultimo Festival del Cinema di Roma lo scorso autunno. Ma a Michael, sguardo da angelo caduto dal cielo, fascino tenebroso, qualità che gli ha permesso di posare anche come modello, sta molto a cuore un altro film, anch’esso diretto da Gus Van Sant. Ed è Last Days,

in cui veste i panni di una rockstar eroinomane ispirata alla figura di Kurt Cobain. Un nome, Cobain, e un genere, il grunge, che Michael ama in modo particolar­e. Non a caso, è anche leader e cofondator­e di una band post-grunge, i Pagoda, di cui è cantante e chitarrist­a. Nel 2007 esordiscon­o anche con un album omonimo. Musica o meno, una cosa è certa di questo artista 38enne che con il più famoso Brad ha in comune solo il cognome: quell’anima tormentata in lui che tanto fa rock emerge prepotente­mente, a prescinder­e da cosa intraprend­a.

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