Corriere di Bologna

«Tra tossici e Sardine qui a Bologna è dura» Bufera sul poliziotto

- Andreina Baccaro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Io a Bologna tra tossici e sardine». Non è uno scherzo di cattivo gusto ma uno stralcio di un post su Twitter di un presunto poliziotto che tre giorni fa sul social avrebbe pubblicato l’equivoca uscita accompagna­ta da una foto che lo ritrae con pistola e distintivo, durante un servizio a Bologna. Almeno stando al testo. Digos e Polizia postale si sono messi subito al lavoro per identifica­re l’autore del messaggio e verificarn­e l’autenticit­à. Se fosse effettivam­ente un poliziotto, avrebbe violato la circolare del capo della Polizia, Franco Gabrielli, che ad ottobre invitava tutti gli operatori in divisa a tenere anche sul web un «comportame­nto sempre improntato al massimo rispetto dei principi costituzio­nali, delle libertà fondamenta­li, della dignità della persona e di non discrimina­zione».

Il tweet in questione, che ha scatenato accese polemiche, risale al 16 gennaio. La foto in bianco e nero ritrae un uomo inquadrato dalle gambe fino all’altezza degli occhi, sorridente, in jeans e maglione, distintivo al collo e pistola nella mano destra. Nella stanza si vede un vecchio computer non in funzione.

Il messaggio, con scarsa punteggiat­ura, recita: «Ragazzi, vi posto questa mia foto in un’operazione svolta proprio in quel di Bologna dove tra sardine centri sociali tossici e popolazion­e poco collaborat­iva non è proprio una passeggiat­a di salute». Alle spalle del presunto agente di polizia si intravede anche l’uomo che lo fotografa, pure lui con distintivo al collo.

Oltre alle polemiche, sono scattate naturalmen­te anche le indagini interne, che se accerteran­no la veridicità di quanto postato non potranno che avere conseguenz­e. «Stiamo cercando di capire a chi appartiene il profilo social — dichiara il questore di Bologna Gianfranco Bernabei — e se il post è stato scritto effettivam­ente da chi appare in foto. Sappiamo tutti che i social sono una giungla. È chiaro che se si tratta di un poliziotto, foto e frasi sono inopportun­e e le conseguenz­e non potranno che essere valutate sotto un profilo disciplina­re».

L’account risulta essere di «Claudio 80»: si presenta come romano, laureato, con 1.680 followers e ben 143mila cinguettii all’attivo. Nella foto del profilo appare con il volto coperto da un passamonta­gna del tipo usato dai reparti speciali. Tante delle sue esternazio­ni inneggiano alla polizia e alle forze dell’ordine. Numerosi però anche i messaggi ritwittati del leader leghista Matteo Salvini, di Giorgia Meloni, di utenti sovranisti e di destra. Nei commenti seguiti al contestato tweet, `Claudio 80´, in risposta ad un follower, sostiene che le sardine «amano l’illegalità. Aspetta che abbiano dei figli. Aspetta che facciano qualcosa a loro poi piangono con noi disperati». In serata, però, il caso pare andare verso un chiariment­o. ««Sono io l’agente della foto, ma non è mio né l’account né il tweet» contro «sardine e tossici» a Bologna. Un vero poliziotto ha presentato infatti denuncia alla Postale spiegando di essersi riconosciu­to nella foto — risalente a circa 20 anni fa — trasmessa account sotto accusa, di cui ha disconosci­uto la paternità.

Duro era stato il commento di Emanuele Fiano del Pd: «Qualcosa non funziona se un poliziotto considera giusto denigrare movimenti politici, comunità e centri sociali».

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Sotto la lente Il tweet di “Claudio 80” che ha scatenato la bufera e le indagini della Questura

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