Corriere di Bologna

La Effe ha esaurito le pile

Biancoblù in partita per un tempo, poi arriva il calo e la Reyer vola via Venezia gira anche la differenza canestri. Quarta sconfitta in cinque gare per la Fortitudo

- Enrico Schiavina

Vince la Reyer ma tien botta tre quarti, anzi qualcosa in più la Fortitudo. Nulla di strano nel risultato del Taliercio, più o meno contente entrambe, ovviamente di più l’Umana che procede spedita sulla sua strada in un periodo zeppo di impegni (martedì a Patrasso in Eurocup, domenica di nuovo in casa con l’altra Bologna), sconfitta ma a testa alta la Pompea, che nella trasferta di Mestre doveva soprattutt­o salvare l’onore, dimostrare di esserci ancora dopo i recenti rovesci, e tutto sommato ci riesce.

Finisce con 10 punti di scarto e ci sta, alla fine si è giocato soprattutt­o per quello, anche se difficilme­nte servirà entrambe hanno pensato alla differenza canestri ed anche in questo ha ragione Venezia, ribaltando il -7 dell’andata.Il tutto in una serata strana, con per tre quarti la squadra più forte a tirare malissimo ma a giocarsela sul filo contro la più debole, 38% dal campo contro 66% dopo tre quarti, 41% a 61% alla fine, ma con 15 triple a segno (su 37) contro 2 (su 11), che spiegano tutto.Non c’è Daye da una parte, ma senza Daniel e Stipcevic una Pompea ridotta a sette uomini e mezzo non può proprio fare di più.

De Raffaele di uomini ne ruota dieci, vuole naturalmen­te attaccare Sims, l’uomo più importante degli ospiti che parte forte ma ha presto problemi di falli, e un precoce +9 interno fa pensare che non ci sia partita, visto il teorico netto vantaggio orogranata soprattutt­o vicino canestro. Watt ha già 10 punti al riposo e 15 dopo 22’, ma la Pompea tiene lo stesso egregiamen­te, a rimbalzo (18 pari all’intervallo, 35 pari alla fine) e non solo, amministra­ndo molto bene le poche risorse che ha.Dopo il 21-17 di un curioso primo quarto in cui Venezia tira da tre 11 volte (4 a segno) e la Effe nemmeno una, dall’arco il primo colpo esterno arriva solo dopo 14’ (Robertson, unico dei suoi a colpire in tutta la serata, 2/3) e per tutto il secondo la Reyer resta un po’ sulle spine mentre Martino spreme succo da tutti, compresi veterani (bene Mancinelli

e Cinciarini) e ragazzini (5’ di Dellosto) e al riposo lungo ci va addirittur­a sopra di 1.

La sensazione è che la Effe possa crollare da un momento all’altro, e invece il crollo ancora non arriva, perché a parte Watt la Reyer tira ancora male, mentre la Effe con grande pazienza resta lì’, ancora avanti 49-50 al 29’, ultimo vantaggio esterno della serata, prendendo fiducia per strada. Anche se pesano molto due perse in fila di Aradori, in particolar­e quella che lascia 8 decimi di secondo per la sirena del terzo, battuta da Filloy (4/7 da tre) con una magia da dieci metri che moralmente spezzerebb­e le gambe a chiunque.

Però ancora non si va oltre il +5, e quando si riprende la scena Sims la Effe torna a -1 (59-58) a 6’ dalla fine, ma è l’ultimo sussulto, ed è lì che crolla, sotto i colpi di Udanoh-Watt. Poi Bramos scrive due volte +12, massimo scarto della serata, e si gioca solo per lo scarto. Ormai è già in porto la vittoria di una Reyer che si conferma solida soprattutt­o in casa: ora è 9-1 in campionato, 14-2 con la coppa.

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Fermato Pietro Aradori, autore di una prova scialba (Ciamillo)
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