L’arte è ricerca
Specchi, realtà a frammenti e acqua al San Filippo Neri e a Palazzo Re Enzo. Eventi alla Fondazione Golinelli
«Gli oggetti di consumo non si identificano ormai per il loro uso, bensì per la loro immagine. L’oggetto si è trasformato in prodotto. Ogni bene di consumo è accompagnato da una campagna di immagine. Come artista mi sembra inutile competere con questo tipo di operazioni elaborando artificialmente oggetti. Invece ho la necessità di decostruire questi discorsi». Così descrive la sua pratica l’artista catalana Eulalia Valldosera che oggi a Bologna presenta un intervento site-specific pensato apposta per lo spazio dell’Oratorio di San Filippo Neri di via Manzoni 5. L’installazione Nave Nodriza, in italiano «nave ammiraglia», che si inaugura oggi alle 17 nell’ambito di «Art City», è costituita da un lavoro multimediale e da un video.
«Eulalia Valldosera - racconta la curatrice Maura Pozzati - è venuta a Bologna, una città che non conosceva, per progettare nell’oratorio della Fondazione del Monte un’opera fatta apposta per lo spazio che l’accoglie, che si muova in sintonia con questo luogo, così carico di storia e di memoria, ma anche con la spiritualità dell’artista, legata al culto della Dea Madre, della Vergine e di Madre Terra». Un nuovo lavoro dell’artista, classe 1963, ancora centrato intorno all’acqua come elemento portante della memoria e fonte di vita, all’utilizzo di materiali poveri, a un’idea ecologica di riduzione degli sprechi, all’utilizzo delle luci come fonti energetiche. Considerando l’ecologia come una questione spirituale e l’ambiente come una creatura vivente, Valldosera esprime la sua denuncia: «L’acqua è un ricevitore, un immenso archivio planetario, l’elemento con il massimo potere di accumulo. È la nostra àncora, è come una placenta che immagazzina tutte le vibrazioni a portata di mano».
Un’altra installazione sitespecific, promossa dalla galleria Studio G7 a cura di Chiara Bertola, si potrà vedere da domani nella Cappella di Santa Maria dei Carcerati di Palazzo Re Enzo, costruita nel 1371. Tre specchi circolari realizzati dalla sessantaquattrenne artista belga Ana Veronica Jans
sens, rifletteranno e frantumeranno l’opera pittorica, un wall drawing, dell’artista minimalista David Tremlett, che nel 2003 aveva interamente dipinto la cappella con l’obiettivo di espandere il piccolo ambiente.
Nell’anno del centenario di Marino Golinelli e del manifesto culturale lanciato dall’esposizione «U.MANO - Arte e scienza: antica misura, nuova civiltà», la Fondazione Golinelli proporrà nei giorni di «Art City» una settimana di iniziative. Con un’esposizione di artisti del premio «Young Art Award 2020» e un pomeriggio finale di laboratori gratuiti, esperienze interattive e incontri nell’Opificio di via Paolo Nanni Costa 14.
La videoarte sarà invece protagonista da oggi in Cineteca con un programma speciale. «Video Art Week», settimana dedicata alla videoarte a cura di Damiana Leoni e Lorena Stamo, porterà al Lumière una preziosa selezione di lavori dei migliori videoartisti contemporanei dal festival romano «Videocittà». A partire da oggi alle 16 con «Kizart. La video-arte per i bambini da 0 ai 14 anni». A seguire una panoramica sulla produzione internazionale con personaggi come il regista thailandese Apichatpong Weerasethakul, Palma d’Oro a Cannes nel 2010, che ama sconfinare nel mondo dell’arte e di cui martedì alle 20 verranno mostrati dei lavori realizzati nel corso di vent’anni. O come il suo connazionale Rirkrit Tiravanija, che ha dedicato al poeta americano John Giorno un monumentale documentario di 10 ore, del quale mercoledì alle 20 si vedrà una selezione di 90 minuti.