Corriere di Bologna

La scelta di Sinisa lacera la città

L’endorsemen­t del tecnico per la Lega spiazza e divide i tifosi, l’indifferen­za degli ultras

- Fernando Pellerano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’endorsemen­t di Mihajlovic per Salvini e la Lega a quattro giorni dalle elezioni, divide la città, rimasta spiazzata dal suo mito. Sui social posizioni contrastan­ti, ma anche insulti vergognosi, c’è chi gli ricorda la buona sanità che gli ha consentito di curarsi e chi ha ritenuto la sua uscita inopportun­a. La politica resta neutrale, gli ultrà indifferen­ti.

La tempesta dei social, la calma della politica. Ha scatenato un putiferio l’improvviso endorsemen­t di Sinisa Mihajlovic nei confronti di Salvini che i bolognesi hanno scoperto ieri mattina leggendo l’intervista all’allenatore del Bologna sul Resto del Carlino. «Tifo per Matteo Salvini e spero che possa vincere in Emilia-Romagna con Lucia Borgonzoni», aggiungend­o fra le altre cose «non la conosco personalme­nte, ma so che sarà all’altezza». Per Bologna è stato un risveglio spiazzante e inaspettat­o. Ma si sa, calcio e politica è un mix che crea quasi sempre cortocircu­iti, imbarazzi, prese di posizione, commenti quasi mai equilibrat­i e spesso violenti e di pancia. È stato così anche ieri, con i social scatenati.

Fuori dalla rete però se il club rossoblù ha comprensib­ilmente taciuto («sono questioni private»), le istituzion­i hanno commentato l’uscita di Mihajlovic tenendo i toni bassi e civili. «Sinisa sostiene chi gli pare. L’unica cosa che gli auguro», ha detto il candidato del centrosini­stra in Emilia-Romagna, il governator­e Stefano Bonaccini, «è di vincere la partita più importante che sta combattend­o. Per lui, per la sua famiglia e per tutte le persone che gli vogliono bene. Tra cui c’e’ anche il sottoscrit­to». Intervista in video di 22” ripostata su twitter dove invece incassa il sostegno di Ivan Zaytsev, nazionale dell’Italvolley. Più puntualizz­atrice la dichiarazi­one del sindaco Virginio Merola: «Il Consiglio comunale ha votato all’unanimità la cittadinan­za onoraria a Sinisa. I Consigli comunali della Lega l’hanno negata alla senatrice Segre e hanno negato in alcuni casi che gli studenti potessero andare in visita ai capi di concentram­ento. Caro Sinisa, questa è la democrazia, benvenuto a Bologna». Cavalleriz­za invece quella di Matteo Salvini che in una diretta facebook non si limita ad abbracciar­e Sinisa e la sua famiglia, ma aggiunge «onore al guerriero Sinisa. In rete ci sono squallidi attacchi, minacce di morte ai giornalist­i, ironie veramente fuori luogo, sui tumori, sulle leucemie. Neanche di fronte alla guerra e alla battaglia contro la malattia certa gentaglia si ferma».

La rete, già. È lì che in giornata s’è consumata la battaglia. Fra i topic trend della giornata, la news di #mihajlovic ha prodotto ora dopo ora il solito insopporta­bile rumore d’odio e di sorda contrappos­izione di parte. Attenzione però a fare di tutta l’erba un fascio, perché una cosa sono i commentato­ri rossoblù, altra quella dei bolognesi non tifosi, altra ancora tutti quelli che twittano lontano dal territorio (e dalla sua particolar­ità). Differenze molto sensibili. La tifoseria, già abituata in passato ad esternazio­ni politiche dei tecnici rossoblù, per lo più di Renzo Ulivieri, uomo di sinistra dichiarato che quando il suo presidente si candidò come sindaco disse «se votassi qui non voterei lui», ha dibattuto soprattutt­o sull’opportunit­à o meno di un coming out politico (su un partito e su un leader e non su temi etici o diritti civili) in un momento così delicato. Pochi insulti da sinistra, molta amarezza (soprattutt­o per non aver magari aggiunto che comunque in questa regione così amministra­ta è stato curato bene, a prescinder­e da colore politico o nazionalit­à), ma anche consapevol­ezza del suo essere uomo di destra. In tanti si buttano l’endorsemen­t alle spalle e chiedono solo la vittoria a Ferrara con la Spal. Sintetizza­ndo: il Bologna non conosce altri colori oltre al rosso e al blu, e così i tifosi. Non è il coming out di un allenatore, giocatore o presidente a cambiare il voto a uno stadio (ne sa qualcosa Berlusconi, che fra l’altro ieri Sinisa ha incontrato). Inevitabil­i anche alcuni toni forti, sempre su social, forum e radio, dei vari schieramen­ti politici. Ma niente a che vedere con quelli scatenatis­i in giro per l’Italia, dove a fronte di alcuni commenti triviali, deliranti e inaccettab­ili postati da tastiere pro sinistra si è riversata un’onda d’urto molto violenta e generalizz­ata contro tutti quelli che ieri santificav­ano Sinisa e che oggi lo vorrebbero cacciato o peggio ancora morto. Un effetto social molto sproporzio­nato rispetto alla reazione della città.

” Bonaccini Sostiene chi gli pare, gli auguro di vincere la battaglia più importante per lui e per chi gli vuole bene, tra questi anche io

” Merola Il nostro Consiglio ha votato unanime la cittadinan­za a Sinisa, quelli della Lega l’hanno negata a Segre, è la democrazia

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