Corriere di Bologna

La famiglia tunisina denuncia Salvini

Sassi contro l’auto della donna che lo ha accompagna­to

- Di Mauro Giordano

Si sono consultati con l’avvocato La Torre i tunisini che hanno ricevuto al Pilastro le «attenzioni» di Salvini e hanno deciso che lo denunceran­no.

«Penso di poter immaginare chi è stato… Per il resto so solo che fino alle otto di mattina la macchina era intatta, poi l’abbiamo ritrovata così». Passato l’uragano Matteo Salvini, al Pilastro non si chiudono le polemiche, anzi. Ieri mattina l’auto del marito di Anna Rita Biagini — la 61enne che ha perso un figlio per overdose e ieri ha accompagna­to il leader della Lega nel suo tour anti droga — è stata danneggiat­a: vetri in frantumi, alcuni spaccati con dei mattoni da chi evidenteme­nte non ha perdonato alla signora il suo appoggio all’ex ministro dell’Interno. Ad andare all’attacco, però, sono anche le vittime della provocazio­ne del segretario del Carroccio: «Non siamo spacciator­i, denuncerem­o Salvini e quella donna. Ci hanno rovinato la vita», dicono il papà tunisino e suo figlio 17enne che vivono nell’appartamen­to a cui Salvini ha citofonato. Ma il leader della Lega non indietregg­ia: «Tornerò al Pilastro». E poi in serata da Fidenza aggiunge: «Dibattito surreale, io sono andato da una mamma che ha un figlio morto per overdose, gli spacciator­i non hanno nazionalit­à, io li combatto tutti e qualcuno li difende: la privacy dello spacciator­e, siamo al surreale».

Intanto, la vicenda ha assunto le dimensioni del caso diplomatic­o: il vicepresid­ente del Parlamento tunisino e l’ambasciato­re a Roma hanno duramente commentato lo show dell’ex ministro dell’Interno definendol­o «una deplorevol­e provocazio­ne, un gesto razzista». Martedì, Salvini con alcuni simpatizza­nti della Lega ha deciso di dare attenzione alle segnalazio­ni contro lo spaccio della Biagini, che dopo aver perso un figlio («era malato di Sla e dipendente, ha deciso di suicidarsi con una dose letale», ha spiegato la donna) dedica molto tempo a denunciare i problemi del Pilastro. «Sono stata contattata dalla Lega e abbiamo organizzat­o questa passeggiat­a — spiega la signora —. Però doveva essere una cosa privata, io e lui, senza tutto quel clamore con giornalist­i e forze dell’ordine al seguito. Ma comunque non ce l’ho con Salvini perché lui ha ragione ad accendere i riflettori su queste cose. Però sapevo che qualcuno si sarebbe vendicato». Sul danneggiam­ento dell’auto indaga la polizia, alla donna è arrivata la solidariet­à della Lega.

Dall’altra parte della barricata il minorenne e la sua famiglia si difendono. «Siamo persone tranquille, sono in Italia da quarant’anni e faccio il corriere — commenta il capo famiglia —. Solo io, ma più di vent’anni fa, ho avuto dei problemi penali per spaccio. I miei figli mai. Con quella donna ci sono stati screzi passati, non sappiamo perché ci abbia additato». Stando a quanto risulta, il 17enne è incensurat­o mentre un fratello maggiore che vive sempre nel quartiere avrebbe delle vecchie denunce per furto e rissa. La famiglia si è rivolta allo studio di Cathy La Torre: ieri un primo confronto con il 17enne e oggi una riunione con i suoi genitori per decidere come procedere legalmente, ma di certo, fa sapere l’avvocato, saranno presentate delle denunce. Il 17enne gioca a calcio nell’Imolese e racconta di essere rimasto scosso da quanto successo: «Sono uno studente, tra qualche mese mi nascerà un figlio. Perché se la sono presa con noi?».

La signora Biagini Doveva essere una cosa privata, senza giornalist­i nè tutto questo clamore

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Vetri rotti
 ??  ?? La macchina della signora Biagini presa di mira da chi evidenteme­nte non ha gradito il suo «tour» con Salvini
La macchina della signora Biagini presa di mira da chi evidenteme­nte non ha gradito il suo «tour» con Salvini

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