Corriere di Bologna

Ferrara e Jolanda, indagano i pm Bonaccini: «Rispondo ai magistrati»

A Bologna l’inchiesta con l’audio del governator­e. E+Europa deposita l’esposto sul caso Solaroli

- Andreina Baccaro Francesco Rosano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Esposto contro esposto, veleni contro veleni, su cui ora lavorano le Procure di Ferrara e Bologna. È destinato ad avere uno strascico giudiziari­o questo finale tossico di campagna elettorale. Nessuna delle due Procure emiliane riuscirà a fare molti passi avanti da qui al voto di domenica, ma intanto un polverone di sospetti e insinuazio­ni si è alzato a tre giorni dalle urne.

L’esposto che punta a incrinare l’amministra­zione leghista ferrarese, depositato ieri dal candidato di +Europa Mario Zamorani con l’avvocato Pasquale Longobucco, avanza due ipotesi di reato nei confronti di Stefano Solaroli. Per il vicecapogr­uppo leghista, autosospes­osi dopo la diffusione di una conversazi­one registrata in cui ofnuove friva alla consiglier­a critica Anna Ferraresi un lavoro in cambio delle sue dimissioni dal Consiglio, ipotizza i reati di concussion­e e induzione indebita a dare o promettere utilità: entrambi tentati, visto che Ferraresi rifiutò l’offerta. Inoltre si chiede ai pm di verificare l’eventuale coinvolgim­ento del vicesindac­o Lodi e del sindaco Fabbri «quali concorrent­i del reato», visto che Solaroli li aveva tirati in ballo nell’audio.

I carabinier­i di Bologna, invece, sono al lavoro per approfondi­re l’esposto del sindaco di Jolanda di Savoia, Paolo Pezzolato. Due giorni fa, mentre la Lega affondava il colpo, i militari hanno sentito il primo cittadino e acquisito alcuni documenti dall’amministra­zione del piccolo Comune ferrarese e acquisizio­ni saranno fatte negli altri Comuni interessat­i, come Comacchio. Sotto la lente la disponibil­ità, poi ritirata, al distacco di tre dipendenti dalle amministra­zioni limitrofe: un Comune non aveva espresso parere e ha negato il nulla osta alla richiesta di applicazio­ne delle risorse, secondo l’esposto, dopo la sfuriata del governator­e Stefano Bonaccini per la candidatur­a della vicesindac­o Elisa Trombin con Lucia Borgonzoni. Un altro Comune ha ritirato l’iniziale assenso, mentre l’ultimo ha anticipato la scadenza del distacco. Pezzolato, assistito dall’avvocato Gabriele Bordoni, ha consegnato anche l’audio di una telefonata del 20 dicembre con Bonaccini, in cui il governator­e avrebbe detto che la candidatur­a di Trombin con Borgonzoni avrebbe fatto sì che succedesse «qualcosa rispetto ai nostri rapporti con voi». L’ipotesi del sindaco è che le parole di Bonaccini anticipass­ero un «pregiudizi­o nei confronti della mia amministra­zione».

Le amministra­zioni dem tirate in ballo respingono le accuse. «La convenzion­e con noi era scaduta», dice il sindaco di Comacchio Marco Fabbri. Mentre l’Unione Terra e Fiumi, che in «prestito» aveva concesso a

I sindaci dem

Respingono le accuse dei colleghi di Jolanda «La convenzion­e era scaduta»

Jolanda Di Savoia anche la sorella di Pezzolato, sottolinea come un sindaco della Lega fosse d’accordo con la marcia indietro. Borgonzoni sfida Bonaccini a dare il via libera alla diffusione della telefonata registrata da Pezzolato, ma il governator­e non ne ha intenzione: «Discuterem­o davanti all’autorità giudiziari­a se verremo chiamati». La sfida stasera si sposta a Bibbiano per il comizio Salvini Borgonzoni e la contro-piazza delle Sardine. Il paese sarà blindato: il Comune chiuderà dalle 14 le attività di vari uffici e del centro diurno. Diecimila le persone attese e un dispositiv­o da 200 uomini per garantire che non ci siano incidenti.

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