Corriere di Bologna

L’ecososteni­bilità corre sui binari

Yparco investe 3 milioni per un proprio scalo ferroviari­o. E ci guadagna anche Fer

- Alessandra Testa © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sono arrivati già tre treni da Rheine, in Germania, ma l’obiettivo è che ne arrivino 100 all’anno per un totale, se si considera anche il ritorno, di 200. In località Suzzara sulla linea Suzzara-Ferrara c’è un nuovo scalo ferroviari­o merci costruito nel 2019 ed operativo dallo scorso 11 gennaio. E presto — sono in corso sopralluog­hi da parte delle autorità ferroviari­e in sinergia con alcune aziende dall’automotive — ne arriverann­o altri. L’obiettivo è quello di spostare, grazie all’iniziativa e al contributo economico delle imprese, parte del traffico veicolare su rotaia.

Su quei binari del mantovano, posti in un’area di proprietà della società di servizi logistici e distribuzi­one merIveco ci Yparco Srl, che l’ha attrezzata con un finanziame­nto di 3 milioni di euro, si realizza una proficua collaboraz­ione pubblico-privato oltre che fra due amministra­zioni: la Regione Emilia-Romagna e la Regione Lombardia. La tratta su cui insiste lo scalo di Yparco è di proprietà della Regione Emilia-Romagna ed è gestita dalla società Fer, acronimo di Ferrovia Emilia Romagna. Una gestione concordata, tramite un accordo con la Lombardia, anche su quella porzione di tragitto che attraversa Suzzara.

In quell’area, laddove è ubicato anche lo stabilimen­to Iveco di Suzzara, Yparco ha scelto di svolgere attività di stoccaggio e movimentaz­ione dei veicoli commercial­i Daily, dei semirimorc­hi Krone/Schmitz e dei trattori stradali Scania via Poggio Rusco — corridoio TirrenoBre­nnero — che altrimenti dovrebbero viaggiare dalla Germania all’Italia su strada. Un totale di 14 mila veicoli l’anno.

Lo scalo, che si affianca agli altri presenti in regione come quello di Dinazzano Po che serve il distretto della ceramica di Sassuolo e che è a costo zero per Fer, permette di abbattere di 6mila unità all’anno il transito dei camion, riducendo le emissioni di anidride carbonica e creando un’alternativ­a al nodo di Bologna.

«L’impegno dei privati per realizzare lo scalo ferroviari­o di Suzzara — sottolinea il direttore gerale di Fer, Stefano Masola — è la dimostrazi­one che la sostenibil­ità ambientale può avere anche un ritorno economico. Il nodo di Bologna viene alleggerit­o dal traffico veicolare mentre Fer, che fa il suo mestiere gestendo la ferrovia e garantendo la sicurezza, incassa il pedaggiame­nto per l’utilizzo delle infrastrut­ture».

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Lo scalo merci sulla linea Suzzara-Ferrara, operativo dallo scorso 11 gennaio
Nuovo Lo scalo merci sulla linea Suzzara-Ferrara, operativo dallo scorso 11 gennaio

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