I capolavori della lirica di Puccini diventa graphic novel
Ci sono opere liriche che travalicano il momento del loro successo. Diventano «miti», storie che viaggiano nella fantasia collettiva, pronte a essere adattate, variate, a diventare ipertesti «in continua espansione metamorfica». Con queste parole, tra le altre, Enrico Girardi, critico musicale del Corriere della Sera, introduce Tosca, rivisitazione in forma di graphic novel dell’opera di Giacomo Puccini.
Scritta da Sara Colaone, fumettista di casa a Bologna, e pubblicata da Solferino all’interno di un progetto dedicato all’opera, «Cose belle dall’Italia», in collaborazione con l’Archivio storico di casa Ricordi e Università di Milano, sarà presentata oggi alle 18 alla libreria Coop Ambasciatori dall’autrice in dialogo con Piero di Domenico, giornalista e studioso di comunicazioni. Ha scritto l’autrice: «Mi sono avvicinata alla Tosca con umiltà, cercando di capire perché quest’opera, che prima ancor è stata un dramma teatrale di Victorien Sardou, sia entrata con tale forza e fin da subito nell’immaginario del mondo operistico».
Il bel volume, disegnato con un tratto moderno e spigoloso, incrocia diversi piani temporali, per una storia portata anche sullo schermo da Anna Magnani e più recentemente da Gigi Proietti e Monica
Vitti e trasformata in musical da Lucio Dalla. Assistiamo alla nascita della composizione, dopo che il compositore lucchese rinuncia a scrivere un’opera verista ispirata alla Lupa di Verga. L’azione quindi si sposta in teatro, dove seguiamo l’esecuzione dei tre atti in altrettante parti del libro. Nei primi due siamo negli anni Settanta e le vicende di un musicologo americano e di un suo giovane allievo si mescolano con quelle di Cavaradossi, Angelotti, la cantante Floria Tosca, il perfido Scarpia, cane da guardia pontificio, agitato da foia sessuale per l’artista. Ma «ascoltiamo» frammenti dell’esecuzione anche tramite una trasmissione radio che incrocia la vita di una ragazza che studia canto, che incappa in una vicenda simile a quella narrata nel libretto di Illica e Giacosa, con la scoperta di una cellula rivoluzionaria su delazione del suo padrone di casa, un vecchio lubrico quanto Scarpia. Continuano a scorrerci davanti le vicende della composizione, fino al terzo atto.
Siamo ai nostri giorni, il giovane musicologo ora è il maestro, con un allievo, in cerca nella vita di quella passione bruciante che ama nell’opera. E la ragazza è ormai cantante affermata e interprete di questa Tosca, ambientata durante l’occupazione nazista. Con un finale che rievoca un viaggio notturno del Puccini diciottenne, alle origini della sua vocazione e ispirazione.