Sentenze da bar sport, i tifosi del Ciccio: «Poteva evitare, ha incrinato un idillio»
Viaggio nella roccaforte rossoblù tra birrette, caffè e un po’ di amarezza
parole di Sinisa siano state divisive e laceranti solo per i tifosi. In particolare quelli di fede antifascista per non dire di sinistra. La delusione è tangibile, «è un suo diritto esprimere le proprie opinioni, ma visto quanto successo quest’anno nella città dove lavora e dove si sta curando poteva evitare di fare propaganda politica in questo modo superficiale e solo da spot», dice un ragazzo con la sciarpa al collo «fra l’altro non vota qui e ammette pure di non conoscere la Borgonzoni». Se avesse detto sostengo Bonaccini sarebbe stato lo stesso? «Certo. Se guidi la squadra della città devi avere equilibrio e sapere quando e come parlare, proprio per non dividere», dice una ragazza mentre ordina un caffè. «Invece s’è prestato a un’intervista fatta solo per fargli dire quello». Lo stadio come reagirà? «Si prenderà dei vaffa», «ma no, forse solo se il Bologna perde». Si parla a quattr’occhi e si scorrono i social, meno bollenti del giorno prima. Le notizie passano in fretta. «Si sapeva che Sinisa era di destra, ma aveva proprio bisogno di ribadirlo e di schierarsi in questo momento sapendo che avrebbe infastidito gran parte dei suoi tifosi?». «Ha incrinato un idillio». C’è chi ricorda il «comunista» Ulivieri. «A molti non piaceva la sua fede politica e facevano buon viso a cattivo gioco, ma lui non parlava in modo così banale e poco informato come Sinisa». I più duri ammettono che se dovesse andar via a giugno «di certo non mi dispererei, anzi». Cinica e realistica la chiosa, «a far la differenza sono i risultati che ottiene in campo, non per chi vota». Palla al centro, forse.