Corriere di Bologna

Sentenze da bar sport, i tifosi del Ciccio: «Poteva evitare, ha incrinato un idillio»

Viaggio nella roccaforte rossoblù tra birrette, caffè e un po’ di amarezza

- Fernando Pellerano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

parole di Sinisa siano state divisive e laceranti solo per i tifosi. In particolar­e quelli di fede antifascis­ta per non dire di sinistra. La delusione è tangibile, «è un suo diritto esprimere le proprie opinioni, ma visto quanto successo quest’anno nella città dove lavora e dove si sta curando poteva evitare di fare propaganda politica in questo modo superficia­le e solo da spot», dice un ragazzo con la sciarpa al collo «fra l’altro non vota qui e ammette pure di non conoscere la Borgonzoni». Se avesse detto sostengo Bonaccini sarebbe stato lo stesso? «Certo. Se guidi la squadra della città devi avere equilibrio e sapere quando e come parlare, proprio per non dividere», dice una ragazza mentre ordina un caffè. «Invece s’è prestato a un’intervista fatta solo per fargli dire quello». Lo stadio come reagirà? «Si prenderà dei vaffa», «ma no, forse solo se il Bologna perde». Si parla a quattr’occhi e si scorrono i social, meno bollenti del giorno prima. Le notizie passano in fretta. «Si sapeva che Sinisa era di destra, ma aveva proprio bisogno di ribadirlo e di schierarsi in questo momento sapendo che avrebbe infastidit­o gran parte dei suoi tifosi?». «Ha incrinato un idillio». C’è chi ricorda il «comunista» Ulivieri. «A molti non piaceva la sua fede politica e facevano buon viso a cattivo gioco, ma lui non parlava in modo così banale e poco informato come Sinisa». I più duri ammettono che se dovesse andar via a giugno «di certo non mi dispererei, anzi». Cinica e realistica la chiosa, «a far la differenza sono i risultati che ottiene in campo, non per chi vota». Palla al centro, forse.

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