Dalla Piazzola alla Dozza, Matteo senza confini
Nuovo tour in città e soliti riti tra la gente. Poi la visita agli agenti del carcere
Dalla colazione con il babà della Borbonica di via Riva Reno alla visita agli agenti della polizia penitenziaria della Dozza, passando dal mercato della Piazzola tra abbracci di sostegno a contestazioni.
L’ultimo tour del leader della Lega, Matteo Salvini, sotto le Due Torri ha registrato il copione al quale da alcune settimane la città si è abituata. «Forse a qualcuno dà fastidio il fatto che sia andato nelle periferie e nei luoghi problematici — attacca fin dalla mattina presto Salvini —. Ma guarda caso in queste zone si trova sempre qualcuno che mi appoggia. È facile per Romano Prodi attaccarmi e dare lezioncine, seduto dalla poltrona del suo salone nel centro storico di Bologna». Un pensiero gentile invece per Sinisa Mihajlovic: «Gli mando un grande abbraccio e mi dispiace per gli insulti e queste brutte cose che gli stanno dicendo».
In ogni tappa il segretario del Carroccio ha dovuto fare i conti anche con chi lo ha fischiato o accolto con slogan tipo «Vergognati!», ma soprattutto tra le bancarelle di piazza VIII Agosto l’entusiasmo per la visita dell’ex ministro dell’Interno è andato alle stelle, coinvolgendo tra l’altro anche tanti stranieri presenti al mercato: foto, selfie e abbracci sono andati a ruba e hanno invaso il mercato. «Ho saputo che il Comune vuole eliminare un bel po’ di bancarelle dove lavorano gli ambulanti — dice Salvini —. Incredibile come commercianti già tartassati dalle tasse siano costretti a ulteriori sacrifici». Dopo aver abbracciato la signora Laura, 90enne considerata la «regina della Piazzola», l’ex capo del Viminale ha anche fatto un breve giro alla Montagnola, rivendicando i risultati ottenuti contro lo spaccio del parco.
«Non vedo l’ora che si voti — ha più volte ribadito ai simpatizzanti —. Finalmente vi libereremo, grazie al vostro coraggio. Domenica (domani, ndr) starò con i miei figli, la sinistra avrà una brutta sorpresa. Ho sensazioni straordinarie. Da lunedì penso che cambieranno tante cose e il Pd e Grillo raccoglieranno nelle urne quello che hanno
Pranzo e minacce
Salvini ha raccontato che il locale dove doveva pranzare ha ricevuto minacce
donato in questi mesi, ovverosia poco. Chi è al governo deciderà se rimanere chiuso nel palazzo e attaccato alla poltrona o prendere atto del fatto che l’Italia chiede altro».
Al passaggio di Salvini gli animi si sono accesi anche tra le opposte «tifoserie»: anche nel comizio in quel di un gruppo di manifestanti ha fischiato le parole del leader leghista.
Al carcere della Dozza, dove ha partecipato a un incontro, Salvini ha segnalato la necessità «di interventi di ristrutturazione e un sovraffollamento indecente nelle celle, costerebbe farlo 1,5 milioni di euro, anche a Modena c’è la stessa situazione e a Reggio Emilia invece il carcere dovrebbe proprio chiudere perché non è sicuro per chi ci lavora».
Nel programma della giornata, l’ultima di campagna, un parziale cambiamento c’è stato però all’ora di pranzo. «L’osteria dove avevamo organizzato il pranzo ci ha chiamato per dirci di dover annullare la prenotazione a causa delle minacce ricevute — ha svelato —. Questo è il clima nel quale abbiamo affrontato questa competizione elettorale».