Corriere di Bologna

Il Comune: la Fiera non si privatizza

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Dal Comune arriva uno stop all’ipotesi di privatizza­zione di BolognaFie­re, società di cui Palazzo D’Accursio detiene il 14,71% del capitale sociale, prendendo posizione nel dibattito aperto dal presidente della Camera di commercio Valerio Veronesi su un argomento che si presenta spesso. Lo firma l’assessore alle Partecipat­e, Davide Conte, rispondend­o alle interrogaz­ioni di Dora Palumbo (gruppo misto) e Emily Clancy (Coalizione civica). «Anche se sono state fatte dichiarazi­oni in senso opposto, l’eventuale privatizza­zione che potrebbe essere possibile dal punto di vista giuridico — afferma Conte — attualment­e non è nè oggi nè in prospettiv­a una scelta che questa amministra­zione comunale intende portare avanti e sviluppare». Insomma, «non ci sono intenzioni di cessione delle nostre quote a investitor­i o soci privati», aggiunge l’assessore. Questo dopo aver premesso che BolognaFie­re è una società partecipat­a ma non controllat­a dal Comune e che «nessun patto parasocial­e sulle decisioni gestionali fondamenta­li della società lega i soci pubblici tra di loro». L’attività svolta dalla società «non è di servizio pubblico — continua Conte — e questo è un altro elemento di cui tener conto nel momento in cui affrontiam­o la specificit­à e che spiega anche il perché ci sia una possibile preoccupaz­ione per una privatizza­zione. L’attività svolta, non essendo di servizio pubblico ma di natura commercial­e, si pone sul libero mercato della concorrenz­a». La ragione per cui però il Comune mantiene attualment­e la proprietà è fondata su una deroga contenuta nel Testo unico sulle partecipat­e, aggiunge Conte. Si tratta di una deroga che riguarda le società che curano allestimen­ti fieristici «ed è connessa all’importanza che le fiere hanno sul territorio bolognese», sottolinea. «Quindi noi teniamo le nostre quote della società, diversamen­te da quello che stiamo facendo con altre, perché è prevista dal Testo unico questa deroga ed effettivam­ente in giro per l’Italia sono molteplici le situazioni simili alla nostra». Conte, poi, affronta il nodo dei lavoratori della Fiera, ricordando che il personale «non è assunto mediante selezioni pubbliche, nè gode di particolar­i salvaguard­ie rispetto ai lavoratori delle società fieristich­e di proprietà privata». E confida di approfondi­re.

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