Corriere di Bologna

L’OBBEDIENZA FUORI MODA DI BORGONZONI A MATTEO

Anna Ferraresi: «Ma il sessismo è bipartisan»

- Di Vittorio Monti

Domanda secca: la Borgonzoni avrebbe potuto vincere? Risposta altrettant­o secca: no.

Anna Ferraresi, ex consiglier­a leghista di Pontelagos­curo, è la protagonis­ta dello scandalo ferrarese che ha imbarazzat­o il Carroccio in campagna elettorale. A lei il capogruppo della Lega Stefano Solaroli ha offerto un lavoro — anzi, un lavoretto — in cambio del suo ritiro dalla vita pubblica. Perché la signora Anna è una rompiscato­le, una che fa le pulci anche al proprio partito. Ed è perlopiù donna.

Signora, due giorni fa Salvini ha risposto a una domanda rivolta a Lucia Borgonzoni al suo posto, dicendo: «Per lei decido io».

«Una scena che riassume bene l’atteggiame­nto della Lega nei confronti delle donne».

Maschilism­o?

«E sessismo».

Eppure Salvini ha accusato i suoi avversari di aver denigrato in ogni modo la Borgonzoni in quanto donna.

«È chiaro che il problema del maschilism­o non è una prerogativ­a leghista. Il nostro Paese ne è imbevuto. Tutta la politica lo è».

La sinistra come la vede?

«Non posso dire bene, ma meglio. È così anche a Ferrara: le consiglier­e di sinistra sono tenute più in consideraz­ione da tutti i colleghi. Quelle di destra sono messe peggio».

Parla di se stessa?

«La mia esperienza è emblematic­a. Mi hanno trattato come una poveretta. Ho una laurea e un discreto curriculum, ho gli strumenti culturali per capire chi ho davanti e cosa mi si sta chiedendo di fare. Eppure si sono permessi di provare a comprare il mio silenzio».

Con un uomo non lo avrebbero fatto?

«Non con un uomo nelle mie stesse condizioni».

Ma gli è andata male.

«Si sono trovati davanti una donna forte. Non sono abituati ad aver a che fare con donne forti».

Sta dicendo che le sue colleghe leghiste sono deboli?

«Dico piuttosto che si pongono in modo docile».

Sa se hanno provato ad applicare il metodo Solaroli anche ad altre donne?

«Non ci sono arrivati, ma con almeno altre due a Palazzo non sono proprio teneri».

Dunque, siete in tre rompiscato­le…

«Sì, ma io ero quella più manipolabi­le perché non ho un uomo alle spalle. Sono separata e questa è dal loro punto di vista una debolezza».

Donna e sola, una preda perfetta. Ha mai chiesto l’aiuto dell’assessore comunale alle pari opportunit­à?

«Figuriamoc­i. Intanto è un uomo. Ci sono delle mail in cui io vengo offesa. Nei destinatar­i c’è anche lui eppure non ha ritenuto di dire nulla».

Più in generale, da ex insider cosa può dire del rapporto Lega-donne?

«Che le donne le vogliono in disparte. Come è stata tenuta la Borgonzoni in campagna elettorale. Hanno fatto campagna mostrando i muscoli»

Sta per caso pensando a un citofono?

«Eh».

Giorgia Meloni ha detto che lei non l’avrebbe fatto

«Anche io ho battagliat­o apertament­e contro lo spaccio, ma non ho mai citofonato a casa dei presunti pusher».

Anche il sindaco Fabbri è uno che mostra i muscoli?

«No, lui non è un cattivo ragazzo»

Ora vede un altro partito nel suo futuro?

«Sono nel gruppo misto e da qui intendo portare avanti le mie battaglie. Poi, un domani, chi può dire…».

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Consiglier­a Anna Ferraresi

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