Corriere di Bologna

Prematuro grave I genitori non lo riconoscon­o: viene adottato

Procreazio­ne assistita all’estero, poi il dramma e la scelta coraggiosa di un’altra famiglia

- Di Luca Muleo

Ha pochi mesi, fragile e fortissimo lotta per la vita in una struttura ospedalier­a dell’Emilia Romagna. Nato prematuro e con molti problemi. I suoi genitori, dopo essere ricorsi alla procreazio­ne assistita, non se la sono sentita di riconoscer­lo. Ma ora Matteo può contare sull’amore dei genitori adottivi che grazie a un protocollo del Tribunale dei minori lo hanno fortemente voluto. Il piccolo è ancora ricoverato in ospedale.

Lo volevano a tutti i costi. L’amore e il desiderio di diventare genitori più forti di tutte le difficoltà. Un caso come tanti: una gravidanza che non arriva mai, la decisione di una facoltosa coppia di ricorrere alla medicina, il percorso di procreazio­ne assistita come soluzione. La grande gioia di un figlio appena nato si trasforma però all’improvviso nel dramma di un’esistenza fragile, appesa a un filo. Marco, nome di fantasia per una piccola vita che da mesi lotta in una struttura ospedalier­a emiliano-romagnola, arriva troppo presto. Fortemente prematuro, rischia di non farcela. O comunque di restare segnato da una disabilità invalidant­e. Mamma e papà si guardano negli occhi. Non se la sentono. Nei dieci giorni previsti dalla legge si spogliano del loro ruolo, decidono di non riconoscer­lo, di fatto lo abbandonan­o in ospedale in un travaglio emotivo impossibil­e solo da immaginare, figurarsi giudicare.

La forza che manca da una parte, diventa travolgent­e da un’altra: il Tribunale per i minorenni e i servizi sociali individuan­o un’altra coppia. I due genitori adottivi sanno che sarà tutto molto difficile. Nella loro situazione, molto diversa dall’altra coppia, anche far quadrare i conti economici. Ma sentono di esserci già, per lui. Impossibil­e, di nuovo, demarcare a distanza la linea tra l’amore puro e il più prosaico desiderio di un possesso genitorial­e. Tra la volontà che manca a chi era disposto a tutto, e l’istinto più forte del resto. E’ questo che ne fa un caso ancora più delicato, ma tutt’altro che raro, rispetto ai tanti gestiti dal Tribunale per i Minorenni dell’Emilia Romagna, insieme ai servizi sociali e ai centri per le famiglie sul territorio, che svolgono un lungo e approfondi­to corso preparator­io, avvalendos­i del comparto sanitario e dello sforzo della legislazio­ne regionale.

Grazie a questo lavoro di rete, necessario per l’individuaz­ione di un’altra coppia consapevol­e e preparata, la lotta di Marco continua supportata dall’amore. «Quando si tratta di avere un bambino tutti sono disposti a fare follie», dice raggiunto al telefono Giuseppe Spadaro, presidente del Tribunale per i Minorenni dell’Emilia Romagna, senza voler entrare nel caso specifico. «A volte — sostiene parlando in generale

Il Tribunale dei minori e i servizi hanno attivato il protocollo per bimbi con bisogni speciali

— vanno addirittur­a all’estero per effettuare percorsi non consentiti dalla normativa italiana, ma quando il bambino non è come lo si desidera e ha seri problemi sanitari, non tutti se la sentono e sono disposti a crescerlo. Il mio compito e quello dei miei colleghi è esclusivam­ente, insieme alla rete degli operatori minorili, di prodigarci per individuar­e una nuova famiglia a questi bimbi così sfortunati. Ed è invece una fortuna che esistano persone stupende, disposte a sacrificar­e la propria vita per solidariet­à e puro altruismo. Per dedicarsi e donarsi agli altri».

Da anni Spadaro si batte per aggiornare e arricchire i protocolli di fronte a casi sempre più frequenti. Il numero dei neonati abbandonat­i nei primi dieci giorni di vita sta infatti crescendo esponenzia­lmente. Bambini “special needs”, con bisogni speciali che trovano casa e amore anche per merito di un sistema finito con fin troppa veemenza nelle cronache, e che si dimostra ben funzionant­e. Marco intanto lotta come un leoncino, è in pericolo ma straordina­riamente aggrappato alla vita. Solo l’impazienza dei genitori, che non vedono l’ora di abbracciar­lo, ha la stessa intensità della sua forza.

” Spadaro È una fortuna che esistano persone stupende pronte a sacrificar­si pur di dedicarsi agli altri

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In campo Il Tribunale per i minorenni ha attivato un particolar­e protocollo e garantito l’adozione del piccolo

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