Corriere di Bologna

La telefonata con la Lega e il ruolo del carabinier­e Indagine dell’Arma, rischia un procedimen­to

Poi chiamò la residente-Cicerone di Matteo. In un altro caso indagato per stalking e depistaggi­o

- di Andreina Baccaro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La donna è stata sentita dai carabinier­i sulla telefonata ricevuta dal collega

Il deputato De Maria ha chiesto a Lamorgese lumi sul ruolo delle forze dell’ordine

Un’interrogaz­ione parlamenta­re per vederci chiaro non solo sulla citofonata di Matteo Salvini al Pilastro, ma anche su una telefonata precedente che, secondo quanto riferito dalla signora Anna Rita Biagini ai carabinier­i, avrebbe ricevuto da un loro stesso collega, che avrebbe fatto da tramite tra lei e lo staff di Salvini. È finito tutto sul tavolo del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, interpella­ta da un’interrogaz­ione del deputato Pd Andrea De Maria, ma nel frattempo erano già partite le verifiche interne dell’Arma dei carabinier­i, che potrebbero portare anche all’apertura di un procedimen­to disciplina­re. Verifiche che hanno già accertato che il maresciall­o che secondo la donna le avrebbe fatto quella telefonata è lo stesso già indagato in un’altra vicenda.

Riavvolgia­mo il nastro: il deputato dem ricorda che «la signora Biagini ha dichiarato in un’intervista di essere stata contattata da un esponente delle Forze dell’ordine» che l’avrebbe messa in contatto con lo staff della Lega. «Salvini — prosegue De Maria — ha compiuto un atto molto discutibil­e e foriero di generare conflitti e tensioni, alla presenza di numerosi operatori delle forze dell’ordine», perciò chiede alla titolare del Viminale «se sia a conoscenza di quanto accaduto e se le autorità competenti abbiano richiesto informazio­ni relative a quanto accaduto».

Nel frattempo è già partita un’indagine interna all’Arma su quanto dichiarato dalla signora che ha fatto da Cicerone al leader della Lega. La donna, già quella sera, aveva fatto il nome di un maresciall­o al quale si rivolge per i problemi di spaccio al Pilastro. Il giorno seguente, dopo aver trovato l’auto del marito danneggiat­a sotto casa, ha sporto denuncia ai carabinier­i e in quel verbale, a domanda specifica, ha dichiarato anche che l’incontro con Salvini sarebbe avvenuto dopo la telefonata del maresciall­o di sua conoscenza. «Lo staff di Salvini mi ha chiesto il contatto di una persona che conosce le dinamiche del quartiere e ho pensato a lei» avrebbe detto il militare, secondo quanto la donna ha raccontato ai carabinier­i. I militari che hanno ricevuto e verbalizza­to le dichiarazi­oni, letto il nome del collega, hanno informato superiori e autorità giudiziari­a.

Immediatam­ente sono partite le verifiche dell’Arma, per accertare se ci siano profili disciplina­ri da contestare al cadagato rabiniere in questione, visto che sul piano penale non avrebbe commesso alcun reato. Diverso il profilo disciplina­re: i carabinier­i, infatti, possono fare propaganda politica ma non quando sono in servizio, pena la violazione del dovere di imparziali­tà nei confronti dei partiti politici e delle competizio­ni elettorali. Ma il militare da cui la donna dice di aver ricevuto la telefonata quel giorno non era in servizio, ma in malattia. E, se come sembra si tratta di lui, è lo stesso carabinier­e finito inper stalking e depistaggi­o insieme ad un altro collega per un’altra vicenda.

I due militari sono accusati dalla Procura di aver vessato per un anno, tra il 2018 e il 2019, un avvocato bolognese al tempo loro amico con numerose telefonate anonime e scherzi, come pizze ordinate a domicilio a sua insaputa, iscrizione a un’agenzia matrimonia­le e altri episodi. L’accusa di depistaggi­o riguarda invece i presunti tentativi di sviare le indagini da se stessi, messi in atto dopo aver raccolto la denuncia contro ignoti da parte della vittima. Per la difesa dei due carabinier­i si trattò di scherzi goliardici e innocenti, ma per il Riesame, che ha accolto la richiesta di sospension­e dal servizio presentata dalla Procura che invece il gip aveva rigettato dopo aver riqualific­ato lo stalking in molestie, i due causarono alla vittima uno strato di prostrazio­ne emotiva. L’interdizio­ne di sei mesi al momento è sospesa, in attesa che si pronunci la Cassazione, ma per il Riesame sarebbe concreto il pericolo di inquinamen­to probatorio: per depistare le indagini i due militari non avrebbero esitato ad approfitta­re della funzione pubblica rivestita. Adesso sulla testa di uno dei due, se il ruolo rivestito nel tour elettorale della Lega dovesse risultare un illecito disciplina­re, potrebbe cadere una nuova tegola.

 ?? Sotto accusa ?? Tre giorni prima delle elezioni Salvini è andato al Pilastro e ha citofonato a una famiglia tunisina chiedendo loro se spacciavan­o, poi ha postato il video ora rimosso per violazione della privacy
Sotto accusa Tre giorni prima delle elezioni Salvini è andato al Pilastro e ha citofonato a una famiglia tunisina chiedendo loro se spacciavan­o, poi ha postato il video ora rimosso per violazione della privacy
 ?? La reazione ?? Il quartiere ha protestato con una fiaccolata
La reazione Il quartiere ha protestato con una fiaccolata
 ?? Nel mirino ?? Il giovane accusato da Salvini con la sua legale
Nel mirino Il giovane accusato da Salvini con la sua legale
 ?? Polemiche ?? Dopo la visita Salvini è finito al centro delle accuse
Polemiche Dopo la visita Salvini è finito al centro delle accuse

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