Maccaferri, timore Fiom: urge incontro con la società
Il 4 febbraio l’udienza in Tribunale. Il sindacato: ancora troppe incertezze
Nelle società del gruppo Maccaferri «i lavoratori non sanno più cosa pensare, tanti sono altamente professionalizzati e sono tentati di accettare altre proposte». Anche il volume del lavoro «va diminuendo».
Così lamenta Marco Colli della Fiom Cgil, il sindacato che, a fronte delle «incertezze e delle difficoltà», chiede un incontro urgente con l’azienda. Il 4 febbraio il Tribunale si esprimerà sul piano di rientro del gruppo e delle società entrate in concordato dopo la posizione debitoria emersa l’anno scorso. L’imminente scadenza mette in allarme l’unico sindacato rappresentato, secondo il quale, ancora, ai lavoratori, in tutto circa 600, non è stata data alcuna rassicurazione. «La Fiom di Bologna — si legge in un comunicato — ha formalizzato una richiesta di incontro a tutte le aziende del gruppo Maccaferri (le cinque divisioni della Samp, Officine Maccaferri spa, Seci — la holding del gruppo — Enerray spa e Lt Enerray srl e Seci Energia) a fronte dell’approssimarsi degli appuntamenti importanti che possono delineare il futuro delle aziende». Si ricorda che il 4 febbraio, per la precisione, verranno consegnati al Tribunale di Bologna i piani industriali per Seci ed è fissata l’udienza per il concordato di Seci Energia ed Enerray. «Segnaliamo — conclude la Fiom — che in questo momento nelle aziende e tra i lavoratori del gruppo prevalgono preoccupazione e incertezza». «Sappiamo dalla stampa di manifestazioni di interesse di fondi italiani ed esteri — va avanti Colli — E nient’altro. A ridosso di appuntamenti importanti ci aspetteremmo comunicazioni ufficiali». Il fatto che queste non arrivano, incrementa l’apprensione. Il timore, nella peggiore delle ipotesi, è che i creditori perdano definitivamente fiducia e che l’esito di tutta questa vicenda sia il fallimento. L’altra paura è che, malgrado l’ingresso di nuovi soci, si proceda alla cosiddetta divisione spezzatino con lo smembramento dei rami produttivi.
Dall’azienda fanno invece sapere che le intenzioni sono molto chiare e l’interesse dei fondi Carlyle, Fortress e Oxy—Hpe ad entrare in società sono molto concreti. Si esclude anche l’effetto spezzatino, dato che la stessa famiglia Maccaferri, pare si sia premurata di chiedere a eventuali e futuri azionisti di mantenere l’unità della holding. Anche se le trattative ancora in corso possono aprire scenari diversi. Ad ogni modo la proprietà ha già chiarito il percorso: ingresso in Seci di nuovi soci con finanzia d’urgenza e rilancio di Officine e Samp (sempre con il sostegno dei fondi) e il mantenimento di Sigaro Toscano. Le altre società, dall’energia al real estate, dopo la cessione di Exergy, saranno vendute. Ma si potrà procedere solo dopo il pronunciamento del Tribunale.
” Colli (Fiom) Mancano comunicati ufficiali Non è chiaro quale sarà il futuro dei lavoratori E temiamo che i creditori perdano fiducia nell’azienda