CHIUSA LA PARTITA DELLE ELEZIONI RESTANO I PROBLEMI DA RISOLVERE
Dopo la lunga campagna elettorale finalmente siamo arrivati al risultato, anche se ci saranno ancora parole su parole per commentare il voto, quindi il fatto importante è che l’Emilia-Romagna ora ha la sua guida collaudata per altri cinque anni. La mia speranza è che finiscano le chiacchiere e si passi in fretta ad affrontare al meglio i nostri problemi.
BOLOGNA
Gentile signor Gotti,è stata una partita faticosa, speriamo tutti che sia meglio il dopo partita. Più faticosa e combattuta di quanto si potesse immaginare in quest’Emilia felix. Ormai tutto è complicato, non c’è più niente di scontato sotto il cielo della politica. Sfido maghi e profeti alla verifica: qualcuno aveva pronosticato la clamorosa capriola nel governo nazionale? Non mi risulta. Quando era di moda il Totocalcio (bei tempi quelli non avvelenati dai gratta e vinci e dai video poker), bastava giocare uno, ics, due per mettersi al riparo da un risultato imprevisto. Oggi basta uno starnuto di Trump per far traballare la Borsa.
Sotto la paura per la guerra nucleare, si pensava che il mondo avrebbe fumato il calumet della pace. Invece è arrivata l’invenzione e proliferazione della guerra locale, che solo in teoria è meno pericolosa di una catastrofe multinazionale. Purtroppo la moltiplicazione delle sfide domestiche finisce per tenerci tutti sotto scacco, nell’inquietudine o addirittura nel terrore causato delle possibili mattate non dei potenti storici, ma dei balzani aspiranti al ruolo. Il futuro non sarà facile. Alla nostra latitudine abbiamo la fortuna di avere patito solo il bombardamento delle parole, la battaglia elettorale è stata veemente più del necessario, ma per fortuna solo verbale. Ecco perché l’Emilia-Romagna può riprendere subito a camminare in avanti.
La sua forza è la gente che lavora ogni giorno con impegno nei diversi ruoli della scacchiera sociale, producendo riconosciuti e invidiati primati in forza d’intraprendenza e genialità. In questa condizione qui è minimo un rischio alto altrove: che la politica, invece di spingere, faccia da freno. La nostra gente indica la strada e saprà tirare per la giacchetta loro signori qualora tendessero a sbandare. Non serve l’uomo solo al comando che decide per tutti gli altri. Sono le mille e mille lampadine della gente comune che illuminano la via sulla quale la nostra comunità intende camminare. La politica ha il compito di assecondare questo viaggio, offrendo le strutture necessarie per conseguire i risultati e cercando di favorire non la divisione ma la coesione. Perciò, chiuse le urne, un convinto augurio super partes: buon futuro all’Emilia-Romagna.
No agli animali
campestri nella parte di strada che vede già molti olmi sostituiti.
Per tutti gli altri alberi, il comune di Bologna, si è impegnato a fare tutte quelle valutazioni tecniche necessarie a scongiurare la perdita degli alberi che rappresentano l’identità della Cirenaica e un indispensabile sistema di eliminazione della CO2 e mitigazione delle temperature estive.
Il circo Madagascar di Maya Orfei finalmente abbandona Bologna. Ma per gli animali detenuti, nulla cambierà. Per loro, ancora solamente gabbie e spazi angusti, viaggi lunghi e stressanti, addestramenti violenti e innaturali. Se è innegabile che i bambini anelino a instaurare una relazione con gli animali, è altrettanto vero che il circo sia il luogo meno adatto per stimolare tale relazione empatica.
Gli animali nei circhi, tenuti in contesti innaturali e in condizioni non rispettose dei loro bisogni, allontanati dal branco e dalle loro naturali condizioni di vita, costretti a comportamenti contrari alle loro caratteristiche di specie, sono solamente la triste immagine sbiadita di se stessi. Al circo va in scena la rappresentazione di un rapporto di predominio e violenza, quello dell’uomo su tutti gli altri animali, uno spettacolo che molti psicologi hanno definito deleterio per la crescita e lo sviluppo emotivo ed emozionale del bambino. Esistono compagnie circensi che offrono spettacoli affascinanti e creativi, senza animali, basati solo su abilità acrobatiche e qualità artistiche.