Aradori e poco altro La Effe crolla a Treviso
L’Aquila perde a Treviso dopo un primo tempo pessimo. Continua la maledizione trasferta Male la difesa e troppe palle perse: così i playoff diventano un miraggio. Si salvano solo Aradori e Daniel
Annega in un mare di palle perse e perde male a Treviso, una brutta Fortitudo. 12 punti di scarto che non dicono tutto di una serata in cui la distanza tra le due squadre non è mai stata ampia, il che non è certo un’attenuante: contro una De’ Longhi così si poteva, si doveva far di meglio.
Il totale dice 23 perse, sono il record negativo stagionale, peggio delle 21 del derby. 8 nel solo secondo quarto, peraltro nemmeno straperso (21-14) perché Treviso non ha fatto davvero niente di speciale, né in quel momento né dopo: 29% da tre, poco da Logan, solo un paio di giocatori davvero incisivi, Fotu (5/8) nel primo tempo, Tessitori (9/11) nel secondo, imprendibili per tutto il pacchetto dei lunghi in blu, girato vorticosamente da Martino, senza mai trovare risposte.
Sarà anche una Fortitudo che ora pensa ai playoff e non più alla salvezza, ma il dichiarare le ambizioni coincide con una delle uscite più scialbe della stagione.
Senza sbracare, ma febbraio si apre con una sconfitta deprimente, in una domenica in cui tutto va storto: persa anche la differenza canestri (era +8 all’andata, la speranza è che non serva), persa una vittoria di margine sulle penultime, con i colpi di Trieste e Pistoia che vincendo (entrambe di 1) risalgono a -8.
Nessun allarme salvezza, ma vien da pensare che forse sia meglio abbassare un po’ la cresta: nella settimana in cui gli scappa di parlare di ipotetiche finali, Sims incappa in una delle notti più storte della stagione, pochi giorni dopo la prima chiamata azzurra della carriera, Fantinelli torna a Treviso per giocare la peggiore dell’anno, umiliato dal Palaverde che un tempo era suo.
C’è un momento preciso, a metà secondo quarto, sul 18 pari, che forse spiega la serata: un segmento di 5 orribili palle perse in fila, una più creativa dell’altra. Non tanto perché costa un 10-0, visto che la partita è ancora giovane, ma perché qualcosa si spacca, la Pompea non ritroverà più il filo del discorso, perdendosi in un bicchier d’acqua, pur stando a contatto, tutto sommato provandoci, ma con idee quasi sempre annebbiate.
Ancora nel secondo, dopo altri errori banalissimi, vantaggio interno che sale a +13 senza che la De’ Longhi brilli, tutt’altro: 14/31 alla pausa lunga, solo che le palle perse della Fortitudo sono già 13, che abbinate al 33% al tiro fanno sembrare quasi un affare l’esser sotto solo di 10.
Basta poco, e quel poco lo fa quasi tutto Aradori, per rientrare a -5 a metà terzo, ma basta poco anche per ritrovarsi sotto di 15 (56-41), che è massimo vantaggio interno al 28’. Quando sembra di nuovo sul punto del tracollo, con la panchina nel quarto la Pompea risale due volte a -4, si rivede Sims ma dai fronte a lui proprio lì la partita la prende in mano Tessitori, che fa quello che vuole.
Nuovo crollo a -9, finale senza storia. Trevigiani in festa, il conto dell’antica sfida va aggiornato sul 55-53, ottava sconfitta esterna su 10 in stagione. Il bilancio è di nuovo in parità (10-10), ma il posto tra le otto ora è pesantemente messo in discussione. La strada per i playoff è ancora molto lunga: per continuare a precorrerla serve assolutamente una vittoria sabato prossimo, in casa con Roma.
De’Longhi 78 Pompea 66 (18-15, 39-23, 60-51) Treviso: Tessitori 18, Logan 11, Alviti, Nikolic 10, Almeida 10, Parks 11, Imbrò 2, Chillo, Uglietti, Fotu 16. All: Menetti. Fortitudo: Robertson 11, Aradori 21, Cinciarini 2, Mancinelli 2, Dellosto ne, Leunen 6, Sims 10, Fantinelli, Daniel 11, Stipcevic 3. All: Martino. Arbitri: Biggi, Giovannetti, Capotorto. Totale tiro: Tre 28/64 (8/27 da tre), For 23/51 (7/21 da tre). Tiri liberi: Tre 14/20, For 13/13. Rimbalzi: Tre 35, For 35. Assist: Tre 18, For 12