Profugo vuole tornare in patria, ma non può Si muove Lamorgese
«In effetti manca un accordo con il Gambia, stiamo studiando la questione col ministero degli Esteri». Nelle parole di Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno che assicura come il caso sia «una di quelle cose per cui ho già investito il mio ufficio», indicandolo come priorità al suo rientro dalla visita in Veneto di ieri, c’è tutta la complessità della situazione.
Quella del 29 enne gambiano che ha chiesto di tornare in patria, nonostante sia richiedente asilo e in possesso di un permesso di soggiorno temporaneo, in attesa della decisione sulla sua richiesta. Ma senza un passaporto, per il rilascio del quale potrebbero volerci anni, non può tornare nel suo Paese d’origine e quindi non può mettere fine alla sua permanenza in Italia e a Rimini, dove è ospitato in un centro d’accoglienza e dove evidentemente non ha trovato quella vita che sognava quando è salito su un barcone per la Sicilia. La sua insofferenza è deflagrata negli ultimi giorni, quando al «Don Gallo», struttura della città riminese che ospita profughi e richiedenti asilo, la difficile situazione psicofisica dell’uomo è sfociata in comportamenti che hanno richiesto l’intervento del personale sanitario e degli agenti di polizia. Quello del viaggio al contrario negato dalle non è né unico e nemmeno così raro. Anzi, sarebbero almeno una decina nella stessa città della riviera gli immigrati bloccati dall’assenza del documento e impossibilitati a fare ritorno nei loro paesi.
È stata la vicesindaca riminese, Gloria Lisi, a rendere pubblica la situazione del 29enne, accendendo un botta e risposta con la Lega sui rimpatri. Secondo l’esponente della giunta comunale, il decreto sicurezza firmato dall’allora ministro dell’Interno, il leader leghista Matteo Salvini, non facilita i rimpatri, anzi li ostacolerebbe. Per tutta risposta, il deputato del Carroccio ed ex sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone, ha negato il nesso tra il decreto e il mancato rimpatrio, sottolineando l’assenza del documento e la necessità di accordi bilaterali tra Stati. Quelli a cui lavorerà il governo a partire dalla prossime ore, così come promesso da Lamorgese.
L’uomo, 29enne del Gambia, non ha il passaporto e non ci sono accordi con l’Italia