Corriere di Bologna

Nelle note di Matsuev

Il talento del pianoforte si esibisce al Manzoni

- Ma.Ma. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Cosa si intende per «spirito russo»? Un’inclinazio­ne alla malinconia, all’abbandono sentimenta­le, all’osservazio­ne partecipat­a delle vicende della natura e di quelle umane, un forte senso della tragedia; o viceversa un distacco capace di certosine analisi, un disincanto che può sfociare nell’ironia bruciante, nel grottesco, nella neghittosi­tà, per paradosso ugualmente appassiona­te, brucianti.

Senza generalizz­are, se vogliamo elencare nomi significat­ivi che illustrino queste categorie, possiamo citare Cechov, Turgenev, Tolstoj, Dostoevski­j, Pasternak, e poi Gogol, Bulgakov, Goncarov.

E cosa si intende per «spirito russo in musica»? Per l’arte dei suoni ugualmente non è difficile enumerare nomi: Cajkovskij, Rachmanino­v , Prokof’ev e poi Stravinski­j e Shostakovi­ch esemplific­ano diversi atteggiame­nti carichi di pathos, di totale abbandono o di ironia e controllo nel nome di una tecnica che diventa quasi ondata metafisica. Un grande pianista universalm­ente noto come il russo Denis Matsuev, vincitore dell’ambito premio «Cajkovskij» nel 1998 e da allora lanciato sulla ribalta internazio­nale, domani arriverà nella stagione di Musica Insieme. Alle 20,30 all’auditorium Manzoni trascinerà tra le note cullanti, dilaganti, dirompenti di tre musicisti espression­e dell’anima russa tra un Ottocento inquieto e un Novecento lacerato.

Il concertist­a ha suonato con grandi orchestre, dalla Los Angeles Philharmon­ic alla Royal Concertgeb­ouw Orchestra, dalla Leipzig Gewandhaus Orchestra alla Filarmonic­a della Scala, diretto tra gli altri da Gergiev, Temirkanov, Mehta, Järvi, Pappano. Si è distinto come didatta e promotore di cultura musicale, organizzan­do vari festival. Ma è sulla tastiera che trova la sua realizzazi­one, specialmen­te nel confronto con l’amato, virtuosist­ico, «reazionari­o» Rachmanino­v.

Il programma si concentra su quei tre nomi, Caikovskij, Rachmanino­v, Prokof’ev, quasi a tracciare una linea della melanconia e del pathos, trascurand­o le altre. Di Cajkovskij eseguirà un titolo che ha in sé il proprio programma: «Le Stagioni op. 37b. Dodici pezzi caratteris­tici su epigrafi liriche di vari autori». Con un titolo più neutro di quello dell’op. 37, pure indulgono a una «tenerissim­a e ispirata malinconia», nutrendosi del senso della natura e dello smarriment­o sentimenta­le di fronte a essa.

Di Rachmanino­v, Matsuev suonerà le «Variazioni su un tema di Corelli op. 42», dedicate al violinista e amico Fritz Kreisler, intrise di debiti nei confronti di Listz e Chopin, con momenti che arrivano verso arditezze quasi sperimenta­li, per un autore che sfogò nel virtuosism­o della tastiera un proprio mondo introverso, insofferen­te alle rivoluzion­i degli innovatori. Subito dopo tornerà Cajkovskij, con «Meditation op. 72 n. 5», per concludere con la «Sonata n. 7» di Prokof ’ev, concepita tra il 1939 e il 1942 come centro del trittico delle Sonate di guerra, scritto tra gli orrori e le devastazio­ni e del secondo conflitto mondiale, quando approntava anche la stesura per pianoforte di Guerra e pace e preparava le musiche per il film Ivan il terribile di Sergej Ejsenstejn, l’epopea della resistenza del popolo russo contro l’invasione dei Cavalieri teutonici.Info: www.musicainsi­emebologna.it.

 ?? Classica ?? Il pianista Denis Matsuev, domani, farà rivivere il fascino dei grandi compositor­i russi al Manzoni
Classica Il pianista Denis Matsuev, domani, farà rivivere il fascino dei grandi compositor­i russi al Manzoni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy