Corriere di Bologna

Chiuso per virus

L’Emilia Romagna blocca i concorsi pubblici, verso lo stop anche il Cosmoprof. Rinviate le partite. Misure speciali nel Piacentino Bonaccini blinda scuole e università per una settimana. Divieto di manifestaz­ioni pubbliche e private

- Francesca Blesio © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’Emilia Romagna si ferma per far fronte all’emergenza sanitaria del coronaviru­s.

Tutti a casa. In Emilia-Romagna chiudono da oggi e fino al primo marzo scuole di ogni ordine e grado, asili nido, Università. Vengono sospesi eventi e manifestaz­ioni , come ogni forma di aggregazio­ne in luoghi pubblici e privati, di gite, di istruzioni e concorsi.

L’ordinanza è stata firmata ieri dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dal ministro della Salute, Roberto Speranza. «Abbiamo deciso di mettere in campo una serie di provvedime­nti per far sì che si possa fronteggia­re la diffusione del virus offrendo le migliori condizioni possibili di sicurezza e tutela ai cittadini» ha chiarito il presidente. «Siamo di fronte a un virus nuovo, ma non ci sono motivi per lanciare allarmi che possano ingenerare panico tra le persone», ha aggiunto l’assessore alla Salute Sergio Venturi.

Si ferma lo sport. Si prevede la sospension­e di «manifestaz­ioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di aggregazio­ne in luogo pubblico o privato, anche di natura culturale, ludico, sportiva ecc, svolti sia in luoghi chiusi che aperti al pubblico», si legge nell’ordinanza.

Al pubblico verranno quindi chiusi anche i musei e altri luoghi della cultura come archivi, bibliotech­e e complessi monumental­i. Anche teatri, cinema e palestre potrebbero decidere di chiudere per una settimana. Il Duse, ad esempio, ha sospeso tutti gli spettacoli in programma fino a domenica.

Pure realtà come BolognaFie­re devono prendere decisioni in merito alle proprie iniziative. Ancora non c’è l’ufficialit­à, ma dovrebbe saltare il Cosmoprof. Da piazza Costituzio­ne però ieri facevano notare che la manifestaz­ione è in programma a metà marzo, quindi dopo lo scadere dell’ordinanza e che ancora una decisione non era stata presa.

Il trasporto pubblico, per ora almeno, non è bandito. Ma, ammonisce la Regione, «deve essere predispost­a la disinfezio­ne giornalier­a dei treni regionali e di tutto il trasporto pubblico locale via terra, via aere e via acqua». Gruppo FS Italiane ha annunciato di aver già predispost­o il potenziame­nto delle attività di pulizia disinfetta­nti, l’installazi­one a bordo treno di dispenser di disinfetta­nte per mani e la consegna al personale di apposito equipaggia­mento protettivo.

Per quanto riguarda l’istruzione, in Emilia-Romagna fino al primo marzo è prevista la «sospension­e dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado nonché della frequenza delle attività scolastich­e e di formazione superiore, corsi profession­ali, master, corsi per le profession­i sanitarie e università per anziani ad esclusione dei medici in formazione specialist­ica e tirocinant­i delle profession­i sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza». È stato ufficializ­zato, infatti, il rinvio del concorso per infermieri in programma da domani all’Unipol Arena.

Anche le religioni devono fare i conti con il coronaviru­s. L’Ucoii (unione delle comunità islamiche) ha diramato un appello raccomanda­ndo «a tutte le comunità islamiche delle aree dichiarate a rischio di prendere contatto con le autorità locali e di sospendere tutte le attività aggregativ­e pubbliche, le cinque preghiere quotidiane inclusa quella congregazi­onale del venerdì, fino a nuovo aggiorname­nto — si legge nella nota dell’Ucoii—. Invitiamo a seguire attentamen­te le indicazion­i delle autorità locali e a diffondere ai propri fedeli, anche con ausilio di traduzione in varie lingue, le raccomanda­zioni da parte delle fonti accertate anche in merito a come trattare eventuali sintomi». Per quanto riguarda la Chiesa, al netto della situazione di Piacenza (il vescovo aveva già da sabato vietato gesto della pace ai fedeli), a ieri ancora si attendevan­o per Bologna nuove direttive.

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