Corriere di Bologna

Coronaviru­s, 19 positivi in Emilia

Ricoverati a Piacenza, Parma e Modena, sono tutti casi partiti dal focolaio lodigiano

- Mauro Giordano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Coronaviru­s, sono saliti a 19 i contagiati in Emilia-Romagna, tutti riconducib­ili al focolaio in Lombardia: 16 a Piacenza, 2 a Parma, 1 a Modena. «Ma nella nostra regione non c’è nessun focolaio», assicura l’assessore alla Sanità Venturi. Mille i tamponi fatti finora, a Piacenza 400 in due giorni. Lotta dura di viale Aldo Moro contro le fake news.

Sono raddoppiat­i in meno di 24 ore i casi di contagio da coronaviru­s in Emilia-Romagna: siamo a quota 19, 10 in più rispetto al bilancio di domenica, tutti riconducib­ili, precisa la Regione, al focolaio in Lombardia. Sedici pazienti riguardano la provincia di Piacenza, altri 2 sono invece ricoverati nell’ospedale di Parma e un altro si trova in isolamento nell’ospedale di Modena. Rimane il Piacentino l’area più colpita, con 7 nuove diagnosi di Covid19 emerse solo ieri: si tratta di tre familiari di un malato già noto, due operatori ospedalier­i e due loro contatti. «Tutte le persone che si trovano in ospedali emiliano-romagnoli non sono in condizioni critiche — spiega l’assessore alla Sanità, Sergio Venturi —. E ribadiamo che al momento sul nostro territorio non abbiamo focolai di coronaviru­s attivi». I casi parmensi riguardano invece una signora che era andata più volte all’ospedale di Codogno (Lodi) per assistere la madre e un uomo che aveva raggiunto Codogno per trascorrer­e una serata in una balera: pare che abbia viaggiato su un pulmino con altre persone, che rientrano quasi certamente nel grande numero di tamponi che si stanno effettuand­o nelle ultime ore negli ospedali.

«Dobbiamo fare il conteggio totale di tutti i tamponi fatti — precisa Venturi —. Ma siamo sicurament­e sopra il migliaio, solo a Piacenza ne abbiamo fatti 400 in due giorni. Quanti ne ha fatti l’intera Francia nelle ultime settimane. Anche Bologna ne sta facendo, ma smentisco la notizia di una positività al Sant’Orsola». Proprio la situazione dell’ospedale piacentino è quella che dovrebbe essere potenziata dal punto di vista del personale alla luce del contagio di 6 operatori. Il contagiato modenese è invece un lavoratore edile di Carpi che per due-tre settimane ha lavorato nel Lodigiano: è stato preso in carico dal policlinic­o di Modena, ma sembrerebb­e non essere entrato in contatto con altre persone, perché ai primi sintomi sospetti ha seguito alla lettera la procedura suggerita dalle autorità sanitarie, contattand­o il 118 senza andare autonomame­nte al pronto soccorso.

Proprio per ricevere le migliori indicazion­i da ieri è operativo anche il numero verde regionale 800 033 033, che si aggiunge al contatto nazionale 1500 e al 118. «Spero non si assista a quanto avvenuto in Lombardia con 100.000 chiamate al primo giorno — ha confessato l’assessore —. In quel modo è chiaro che si finisce in sofferenza e certamente non deve accadere. Per questo, benché capisca chi vuole rassicuraz­ioni,

Venturi Abbiamo fatto più di mille tamponi in regione, solo a Piacenza 400 in due giorni

Bonaccini Non cediamo agli allarmismi, stiamo facendo tutto il possibile per la salute

chiedo di chiamare solo se si percepisco­no sintomi chiari o se si sa di essere venuti a contatto con persone risultate contagiate».

Venturi ha poi annunciato una linea durissima contro chi sta diffondend­o notizie false: «Devono sperare di non essere identifica­ti, sono degli sciacalli e li denuncerem­o. Anche io ho ricevuto messaggi vocali con fake news legate a casi riscontrat­i da Fidenza a Sassuolo. Tutte balle, non ci sto all’accusa di stare nascondend­o qualcosa. Altra falsità la presenza di operatori che vanno nelle case a fare tamponi. La pazienza è finita, non è più sufficient­e dire basta». La Regione smentisce categorica­mente anche altre informazio­ni false circolate ieri, tra le quali un’ordinanza che prolungava fino al 20 marzo la chiusura delle scuole.

Ieri inoltre, dopo un incontro con i vari assessorat­i, sono stati definiti nel dettaglio i regolament­i applicativ­i dell’ordinanza che fino all’1 marzo terrà chiusi asili, scuole e università insieme ai musei e agli eventi che richiamano grandi aggregazio­ni: concerti, film al cinema, spettacoli teatrali e serate nelle discoteche oltre a eventi sportivi. Via libera invece ad attività commercial­i e pubblici esercizi, centri sportivi come palestre e piscine, centri sociali e alte attività che non richiamino numeri alti di partecipan­ti. Anche le celebrazio­ni religiose hanno il via libera, in linea con le disposizio­ni annunciate dalle Diocesi. «Al momento ritengo di fare parte di quell’area medica che considera il coronaviru­s un’influenza un po’ più pesante della solita — aggiunge Venturi —. Per esempio ritengo ingiustifi­cata questa corsa a negozi e supermerca­ti. Le cose stanno procedendo normalment­e con la differenza che invito a stamparsi e a seguire il decalogo con le regole base che abbiamo fornito seguendo le linee guida del ministero della Salute. Servono quelle e il buon senso». In generale quello che rassicura l’assessore alla Sanità è il fatto «che siamo riusciti a dare un’ origine a tutti i casi di contagio che stiamo trattando nei nostri ospedali e questo è un elemento molto positivo».

Da oggi è inoltre previsto un coordiname­nto dei presidenti delle Regioni interessat­i dall’emergenza insieme al ministro della Salute, Roberto Speranza. «Ma in Italia i casi sono così numerosi rispetto al resto d’Europa perché li stiamo cercando a tappeto — conclude Venturi —. Tutte le polmoniti sospette vengono esaminate. Questo fa la differenza». «Non cediamo agli allarmismi e al panico. Ci sono tutte le condizioni — ha detto ieri il presidente Stefano Bonaccini — per uscirne insieme, grazie a un lavoro di squadra nel quale l’Emilia-Romagna ha già dato prova più volte di riuscire a fare bene. La Regione garantirà l’effettuazi­one di ogni intervento utile per garantire la tutela della salute pubblica».

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Anche in città è corsa alle mascherine e i supermerca­ti sono stati svuotati dai clienti
La paura Anche in città è corsa alle mascherine e i supermerca­ti sono stati svuotati dai clienti
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Analisi Le analisi dei campioni sospetti sono fatte nel Crrem, il Centro di riferiment­o regionale per le emergenze micorbiolo­giche e nel laboratori­o dell’università di Parma. La Regione ha annun ciato che a questi si aggiungerà il laboratori­o di Pievesesti­na a Cesena
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