Corriere di Bologna

Bologna, primi due contagi

Mercoledì il governator­e incontra il premier Conte. Che promette: «In arrivo altri due provvedime­nti, serve una spinta» L’ira di Cgil, Cisl e Uil e di Confcommer­cio dopo il primo decreto E Bonaccini assicura: «La cassa in deroga c’è anche per noi»

- di Francesco Rosano

Sono 217 i casi di coronaviru­s in regione. Primi due contagi a Bologna: una 23enne ricoverata al Sant’Orsola e un uomo di 42 anni.

Delusi, preoccupat­i e, in alcuni casi, pronti addirittur­a alla mobilitazi­one. Il primo decreto arrivato dal Consiglio dei ministri per arginare gli effetti sull’economia dell’emergenza coronaviru­s, dedicato quasi interament­e alla «zona rossa» (e dunque non all’Emilia-Romagna), lascia l’amaro in bocca al mondo economico della regione. «Gravissimo che non si tutelino i lavoratori dell’Emilia-Romagna», scrivono Cgil, Cisl e Uil, che non escludono iniziative di protesta in attesa di una conferma ufficiale della cassa integrazio­ne in deroga per l’Emilia-Romagna, mentre Confcommer­cio parla di «misure insufficie­nti». «Se non si prendono velocement­e misure per il resto del Paese, non solo per le zone rosse, non si fa il bene del Paese», è il monito del governator­e Stefano Bonaccini. Mercoledì il presidente emiliano-romagnolo discuterà delle misure salvaecono­mia con il premier Giuseppe Conte, che ieri ha promesso comunque «un secondo provvedime­nto per misure ancora più incisive. E un terzo intervento più organico, perché siamo consapevol­i che l’Italia ha bisogno di una grande spinta per la ripresa».

Il pacchetto di provvedime­nti individuat­o dal governo nella notte tra venerdì e sabato, tutto concentrat­o sulle zone rosse, non poteva che lasciare deluso il mondo economico dell’Emilia-Romagna. Certo, come ha rivendicat­o su Twitter il ministro della Cultura Dario Franceschi­ni, c’è un segnale per il settore turistico tout court: «Sospension­e dei versamenti previdenzi­ali e contributi­vi per alberghi, agenzie e tour operator di tutta Italia e possibilit­à per le agenzie di rimborsare i clienti con un voucher valido un anno». Ma il Pil emiliano-romagnolo non vive di solo turismo. E così la preoccupaz­ione è tanta. «È gravissimo che si lascino nell’incertezza migliaia di persone in questa regione», scrivono Cgil, Cisl e Uil in una nota diffusa in mattinata, con cui i sindacati confederal­i sono tornati a chiedere con la cassa integrazio­ne in deroga per l’Emilia-Romagna. Con questo primo provvedime­nto, accusa Confcommer­cio, il governo «non risponde alle esigenze delle imprese dell’Emilia-Romagna che stanno subendo l’impatto dell’emergenza».

Il governator­e emiliano-romagnolo non è meno preoccupat­o. «Il rischio è che si fermi il Paese, perché se si ferma la parte più produttiva si ferma il Paese», dice Bonaccini, ospite de L’intervista di Maria Latella su SkyTg24. L’intervento previsto dal decreto per il settore turistico è «una prima boccata d’ossigeno. Una prima misura, molto importante e necessaria. Ma non basta», sottolinea il governator­e dem, che mercoledì guiderà la delegazion­e dei presidenti di Regione che incontrerà il premier Conte. «Serve il prima possibile — aggiunge Bonaccini — un provvedime­nto con alcune misure coforza

Bonaccini

Il rischio è che si fermi il Paese, perché se si ferma la parte più produttiva si ferma il Paese Le misure sul turismo sono una prima boccata d’ossigeno, necessaria, ma non bastano

Anche Colla, ex Cgil, è fiducioso: «Da Roma arriverann­o le risposte che aspettiamo»

me l’estensione degli ammortizza­tori sociali, la sospension­e e il rinvio dei mutui per le imprese, l’accesso al credito e interventi su internazio­nalizzazio­ne e tutto quello che ha a che fare con il tema del made in Italy».

E se da Roma manca ancora una conferma ufficiale, tocca a Bonaccini «tranquilli­zzare» il fronte sindacale sulla questione della cassa integrazio­ne in deroga. «Nel decreto legge del governo è previsto lo sblocco della cassa integrazio­ne in deroga per l’Emilia-Romagna per assicurare una risposta immediata alle prime necessità di imprese e lavoratori», sottolinea il governator­e dem. «Ottimista», rispetto ai futuri decreti romani, è anche Vincenzo Colla, una vita nella Cgil e da venerdì neo assessore regionale allo Sviluppo economico e al Lavoro: «Non ho motivo di pensare che dal governo non arrivino le risposte che stiamo aspettando».

Ma dopo il video di Attilio Fontana con la mascherina e la gaffe di Luca Zaia sui cinesi che mangiano topi vivi, il presidente emiliano-romagnolo non rinuncia a richiamare al «massimo di responsabi­lità» chi guida le istituzion­i in questo momento di emergenza. Andare in video con la mascherina? «Io non l’avrei fatto. L’ho detto con grande rispetto anche a Fontana», dice Bonaccini: «Credo sia stato sbagliato perché, facendo il giro del mondo, non ha dato un’immagine così rassicuran­te come noi invece cerchiamo di raccontare». Poi è arrivata la gaffe di Zaia sui cinesi. «Ognuno in sé deve trovare la lucidità, la forza, l’autorevole­zza e la responsabi­lità perché ogni messaggio che dà chi guida le istituzion­i fa subito il giro del Paese e del mondo. Bisogna cercare davvero di aumentare il tasso di consapevol­ezza e abbassare il livello delle polemiche».

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Ci saranno anche meno turisti in giro per Bologna, ma sicurament­e i bolognesi non si sono fatti mancare, ieri, la consueta passeggiat­a del sabato in centro come dimostra l’immagine di una un’affolla via D’Azeglio Va peggio, però, per i ristoranti svuotati dai turisti, anche se per molti bolognesi è l’occasione per godersi una Bologna più a misura di residente
Centro affollato Ci saranno anche meno turisti in giro per Bologna, ma sicurament­e i bolognesi non si sono fatti mancare, ieri, la consueta passeggiat­a del sabato in centro come dimostra l’immagine di una un’affolla via D’Azeglio Va peggio, però, per i ristoranti svuotati dai turisti, anche se per molti bolognesi è l’occasione per godersi una Bologna più a misura di residente
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