Caos Marconi, l’ad: operativi
Anche l’aeroporto di Bologna si attende misure straordinarie da Roma: «La prossima settimana un incontro al ministero» L’ad Ventola: siamo aperti e preparati, supereremo anche questa prova
«Il traffico è in calo, ma lo scalo è pienamente operativo», rivendica l’ad del Marconi Nazareno Ventola: «Non ci sono compagnie che non volano più da Bologna».
L’aeroporto di Bologna non si blocca a causa del coronavirus. Lo mette in chiaro l’amministratore delegato Nazareno Ventola. In questi giorni di confusione, Paesi che impongono quarantena a chi arriva dall’Italia, compagnie che riducono i voli e passeggeri disorientati, in tanti stanno telefonando ai centralini dell’aeroporto Marconi per avere chiarezza sulla possibilità di viaggiare in aereo. Due giorni fa la low cost Wizz Air ha comunicato che dall’11 marzo al 2 aprile è sospeso il 60% delle tratte da e per il Nord Italia, ma ha anche chiarito che la rimodulazione dei voli è dovuta a un calo della domanda. «In questo momento — mette in chiaro l’amministratore delegato del Marconi — non ci sono compagnie che non volano più da Bologna. Alcune compagnie hanno comunicato riduzioni di frequenze: chi aveva più collegamenti giornalieri ne ha tagliati alcuni, ma è una situazione in continua evoluzione, dipende molto dalla domanda dei passeggeri».
Quali sono le compagnie che hanno comunicato queste riduzioni?
«Wizz Air ha annunciato riduzioni in tutto il Nord Italia. British Airways e Easyjet hanno comunicato delle riduzioni dalla prossima settimana ma, entrambe oggi (ieri per chi legge, ndr) hanno operato su Bologna. Se gli aerei sono mezzi vuoti, le compagnie cancellano e ottimizzano le risorse ma riproteggono i passeggeri su un volo successivo. Il traffico è in calo per riduzione di frequenza e numero dei passeggeri sui voli, ma lo scalo di Bologna è aperto e pienamente operativo. Si è ridotto il tasso di riempimento dei voli, però il trasporto aereo ha superato in passato crisi anche più gravi a partire dalla guerra del Golfo del ‘91 all’11 settembre nel 2001, oltre alla contrazione dovuta alla crisi finanziaria del 2008. Il settore si è sempre ripreso».
Quanto è calato il traffico al Marconi da quando è scoppiata l’emergenza?
«Avremo una situazione numerica più chiara quando comunicheremo i dati del traffico di febbraio, stiamo sperimentando un calo ma il dato è pari a quello che è stato comunicato da altri aeroporti italiani del Nord. Del resto una componente prevalente del nostro traffico è internazionale, abbiamo oltre tre quarti del traffico passeggeri su destinazioni internazionali, questo è sempre stato il nostro punto di forza. In questo momento rappresenta un elemento di criticità superiore rispetto a chi è più focalizzato su collegamenti interni. La prossima settimana ci sarà un incontro al ministero con l’associazione italiana dei gestori aeroportuali e le associazioni della filiera. Si chiederanno misure straordinarie come si sta facendo in altri settori».
Chi si vede cancellato un volo oggi quali possibilità ha?
«Il passeggero ha diritto a un altro biglietto su un altro volo o eventualmente a riavere i soldi indietro se rinuncia al viaggio».
Che impatto avrà sui bilanci quest’emergenza?
«Noi confermiamo tutti i programmi di sviluppo e investimenti, perché sappiamo di avere un aeroporto che deve essere sviluppato e il mercato ha comunque una sua forza. Siamo un’azienda con le spalle larghe, in grado di superare questa fase. È chiaro che abbiamo in larga parte costi fissi legati alla gestione dell’infrastruttura, avremo strumenti da mettere in campo se necessario, ma in questo momento abbiamo bisogno di dare un messaggio reale che non ignori il problema, ma neanche lo drammatizzi».
Quali controlli sono stati messi in campo per l’emergenza coronavirus?
«D’intesa con Enac e Protezione civile, come in tutti gli altri aeroporti italiani, agli arrivi i controlli della temperatura sono operati da volontari con termometri laser, ma stanno per arrivare gli archetti con termocamere. Inoltre i nostri dipendenti hanno a disposizione strumenti di protezione, abbiamo incrementato gli interventi di sanificazione. In questo momento l’aeroporto è un posto più che sicuro».
Confermiamo tutti i programmi di sviluppo, abbiamo un aeroporto che deve essere sviluppato e il mercato ha una sua forza Siamo un’azienda con le spalle larghe